Progetto rospi, viva i ragazzini

di P.BAL.
Due dei giovanissimi volontari salvarospi in azione a Barghe
Due dei giovanissimi volontari salvarospi in azione a Barghe
Due dei giovanissimi volontari salvarospi in azione a Barghe
Due dei giovanissimi volontari salvarospi in azione a Barghe

Mercoledì notte in alta Valsabbia e non solo pioveva intensamente, e la pioggia in ritardo di mesi ha fatto accelerare improvvisamente la stagione degli amori degli anfibi, posticipata dalla siccità e dalle notti ancora fredde. Il risultato è stato disastroso: lungo la provinciale 237 da Idro a Barghe e oltre c’erano centinaia di rospi comuni straziati dal passaggio di automobili e camion. L’ennesima dimostrazione dell’impatto enorme di una viabilità che nessuno ha mai progettato pensando anche agli animali a cui ha tolto spazio vitale; ma per fortuna, sempre mercoledì notte e sempre in alta Valsabbia c’erano due zone franche o quasi per la piccola fauna. A Barghe, nella località Ponte Re, gli anfibi in migrazione riproduttiva hanno potuto contare sull’aiuto prezioso di Gaia, Nicola, Joshua e Chris, quattro ragazzi del paese che, accompagnati da Bruno Soardi, padre dei primi due, hanno percorso sotto la pioggia i 500 metri di barriere temporanee posate nelle settimane scorse dai volontari del paese e dalle guardie ecologiche. Grazie a loro ben 155 esemplari di Bufo bufo hanno potuto raggiungere più in fretta e al riparo dal traffico il Chiese per deporre e fecondare le uova. Non è stata la prima volta, e gli attivisti del Progetto rospi ringraziano la generosità di questa famiglia (in questo caso allargata) capace di dedicare attenzione ad animali preziosissimi e a rischio di cui quasi nessuno si cura. La seconda zona franca è stata «dichiarata» a Idro, sede della prima e storica stazione provinciale del Progetto rospi: nella prima serata di grande flusso dai boschi al lago, i volontari hanno censito e spostato dall’asfalto circa 1.800 Bufo bufo. Ma anche qualche salamandra a spasso sull’asfalto. •

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