Resistenza, un luogo triste va in cerca di una Rinascita

di M.PAS.
Il cippo che ricorda la strage
Il cippo che ricorda la strage
Il cippo che ricorda la strage
Il cippo che ricorda la strage

Il luogo di una strage fascista è diventato un giardino battezzato «Rinascita». È successo a Provaglio Valsabbia, 900 abitanti e una sezione dell’Anpi molto attiva, nel punto in cui furono assassinati 10 partigiani della settima Brigata Matteotti, in occasione dell’ultima Festa dell’albero curaata dagli alpini in collaborazione col Comune e con i ragazzi della scuola elementare. Nelle settimane scorse, lungo il tracciato che a Cesane conduce al cippo che ricorda il dramma del 5 marzo 1945, le penne nere hanno abbozzato quello che diventerà col tempo un vialetto alberato. E lo ha fatto mettendo a dimora insieme ai bambini della elementare alcuni alberi: tra questi anche un salice, che sostituirà quello distrutto allora dalle raffiche delle armi dei repubblichini, il cui cippo martoriato è ora ospitato a Forno d’Ono, nel Museo della Resistenza della Valsabbia, assieme ad un brandello del fazzoletto sporco di sangue che venne allora usato da donne pietose salite a piedi da Barghe per ricomporre le salme dei combattenti abbandonate sul posto. UNA PICCOLA azione dalla grande motivazione, che ha come primo obiettivo ricordare il passato perché non si ripeta mai più. È stata collocata anche una bacheca con un disegno dei bambini, i quali hanno voluto dare un nome a questo teatro di una strage chiamandolo appunto Parco della Rinascita. •

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