Servono idee per riaccendere l’ex centrale

di Mila Rovatti
L’ex centrale idroelettrica di Barghe:  il progetto di recupero è già stato finanziato con 800mila euro
L’ex centrale idroelettrica di Barghe: il progetto di recupero è già stato finanziato con 800mila euro
L’ex centrale idroelettrica di Barghe:  il progetto di recupero è già stato finanziato con 800mila euro
L’ex centrale idroelettrica di Barghe: il progetto di recupero è già stato finanziato con 800mila euro

Quale futuro per la vecchia centrale elettrica di Barghe? È questa la domanda alla quale si proverà a dare una risposta durante l’incontro pubblico organizzato per venerdì 25 alle 17, nella sede della Comunità Montana di Nozza di Vestone. Dallo scorso ottobre è iniziato un percorso di confronto con i cittadini e le istituzioni che ha l’obiettivo di valutare le diverse possibilità di utilizzo dei locali al piano terra dell’ex centrale, inutilizzati da tempo e in via di restauro. L’INIZIATIVA nasce nell’ambito della collaborazione avviata tra Valtrompia e Valsabbia all’interno del bando «AttivAree» di Fondazione Cariplo, che punta a valorizzare le risorse ambientali e rurali. Il finanziamento, per quel che riguarda l’ex centrale, è di circa 800mila euro, il 70% dei quali da Fondazione Cariplo, il resto dalla Comunità Montana di Valle Sabbia che è anche proprietaria dell’immobile. Il restauro dell’edificio è già iniziato e prevede la realizzazione di spazi mobili e flessibili proprio perché la destinazione è tutta da decidere. Nei mesi scorsi sono già stati organizzati due incontri, il primo aperto agli attori pubblici e privati del territorio valsabbino, il secondo dedicato ai ragazzi delle scuole superiori: quello di venerdì 25 è rivolto a tutta la cittadinanza e sarà l’occasione per mettere sul piatto e confrontare tutte le idee già emerse negli incontri precedenti e quelle che emergeranno durante il tavolo di lavoro. Gli spunti migliori saranno poi selezionati ed esposti durante la presentazione pubblica finale di inizio marzo. «QUESTO PERCORSO - spiegano i promotori - ha l’obiettivo di individuare sia le possibili funzioni dei futuri spazi restaurati, sia i soggetti che potranno gestirli, cercando di rispondere il più possibile alle esigenze locali e incentivare la sperimentazione di servizi innovativi». Da quanto emerso finora i temi più sentiti sono quelli connessi al mondo del lavoro, della formazione e del tempo libero. In particolare, per quanto concerne l’ambito lavoro, l’ex centrale elettrica potrebbe ospitare un laboratorio di trasformazione per le produzioni locali; gli spazi formativi potrebbero essere attrezzati per l’e-learning ma anche per eventi culturali multimediali; le attrezzature esterne e gli spazi espositivi interni potrebbero soddisfare esigenze di tipo aggregativo, sportivo e artistico. Si tratta al momento di spunti, che poi dovranno entrare nel concreto specificando i criteri di scelta, le caratteristiche del soggetto gestore e le modalità di insediamento. Solo a quel punto le idee saranno selezionate tramite un bando emesso dalla Comunità Montana di Valle Sabbia, primo passo verso l’effettivo recupero. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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