Spari illegali e richiami protetti Due denunciati in un solo colpo

di P.BAL.
Il fucile modificato sequestrato in via PreondeUna parte dei richiami vivi protetti detenuti dai due cacciatori
Il fucile modificato sequestrato in via PreondeUna parte dei richiami vivi protetti detenuti dai due cacciatori
Il fucile modificato sequestrato in via PreondeUna parte dei richiami vivi protetti detenuti dai due cacciatori
Il fucile modificato sequestrato in via PreondeUna parte dei richiami vivi protetti detenuti dai due cacciatori

Avevano approfittato della fine della stagione venatoria, e di un presumibile allentamento dei controlli (che non c’è stato) i due cacciatori denunciati in sequenza lunedì a poche centinaia di metri dal centro di Crone di Idro. Isolati (si fa per dire, le case intorno non mancano) alla fine del tracciato della via Preonde, pensavano che nessuno si sarebbe accorto del canto dei loro uccelli protetti; e neppure degli spari silenziati ai primissimi migratori di ritorno. SI SONO invece accorti di entrambe le cose gli agenti della polizia provinciale, i quali al termine di un appostamento hanno fatto appunto il doppio colpo. Durante un servizio, gli uomini del Nucleo ittico venatorio del Distaccamento di Vestone hanno sentito il canto dei fringillidi in gabbia che il primo cacciatore aveva esposto sul retro della propria abitazione. Osservando l’area a distanza coi binocoli, i poliziotti hanno scoperto anche che il terreno circostante era stato coltivato nei mesi scorsi con girasoli e altre piante gradite agli uccelli, e per finire, mentre erano in appostamento hanno sentito anche lo sparo silenziato di un fucile di piccolo calibro. Così sono intervenuti, giusto in tempo per vedere lo sparatore, un 75enne, mentre cercava di nascondere un fucile: un calibro 36 modificato illegalmente con l’apposizione, appunto, di un silenziatore. La perquisizione ha portato alla scoperta di 15 gabbie in cui erano rinchiusi uccelli protetti dotati di anellini di riconoscimento contraffatti, ma anche di alcuni frosoni e di altri uccelli non cacciabili abbattuti e già spennati e, per finire, di sette reti da uccellagione. DURANTE la prima operazione, poi, gli agenti hanno sentito il canto di altri richiami vivi fuorilegge proveniente dalla casa del vicino, e così è scattato un secondo blitz: anche il secondo cacciatore, un 48enne, nascondeva (non troppo) uccelli protetti, e complessivamente, i due detenevano 8 lucherini, 4 cardellini, 2 fringuelli, 4 peppole, un verdone, un frosone e una passera scopaiola. Anche per quest’ultimo è scattata una denuncia: in questo caso per detenzione di specie non consentite, mentre il suo vicino è accusato pure dell’abbattimento di specie protette in periodo di divieto e in un centro abitato. •

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