Sport e turismo, un triathlon da applausi

di Mila Rovatti
In marcia verso l’acqua per la prima prova del triathlon di IdroIl podio della gara più dura. A destra il valsabbino Marco Tosi
In marcia verso l’acqua per la prima prova del triathlon di IdroIl podio della gara più dura. A destra il valsabbino Marco Tosi
In marcia verso l’acqua per la prima prova del triathlon di IdroIl podio della gara più dura. A destra il valsabbino Marco Tosi
In marcia verso l’acqua per la prima prova del triathlon di IdroIl podio della gara più dura. A destra il valsabbino Marco Tosi

Sport e turismo vanno a braccetto anche in questa estate in alta Valsabbia. Lo dicono chiaramente i numeri della più importante manifestazione agonistica della stagione, con l’ovvia ricaduta positiva sull’economia del territorio. Parliamo dell’edizione 2019 del triathlon del lago d’Idro (e non solo), che ha portato da queste parti centinaia di persone tra atleti e accompagnatori, in molti casi arrivate ben prima della giornata domenicale della gara. ANCHE quella di quest’anno è stata un’edizione fortunata, perché un tempo splendido ha accompagnato le performance dei 250 atleti iscritti all’«Ironman», una delle competizioni più difficili ed entusiasmanti di questa disciplina su scala europea. Negli ultimi anni il numero dei partecipanti è sostanzialmente rimasto costante, e questo, secondo gli organizzatori, è dovuto al fatto che la gara è davvero molto difficile; soprattutto nella sua edizione più lunga, che vede una frazione ciclistica con un dislivello di quasi tremila metri. Insomma: una sfida alla portata di pochi. Sul podio per la lunga distanza (1,9 chilometri di nuoto più 88 in bicicletta e 20 di corsa) sono saliti Marco Corti del team «Zerotrenta», il piemontese Stefano Luciani e il vestonese Marco Tosi. LA CLASSIFICA è quasi identica a quella dell’anno scorso, tranne che per il secondo posto. Naturalmente anche domenica il tifo era concentrato su Tosi, il 35enne valsabbino che a Idro giocava praticamente in casa, e che da quest’anno corre per il neonato team «Ivars B3L Triathlon». La nuova realtà sportiva, nata a Vestone e ufficializzata lo scorso aprile, è al momento composta da 4 atleti: Antonio Petrillo, Marco Tosi, Vittorio Barrel, Raffaello Bonusi e il loro preparatore atletico Davide Zecchi. Domenica, per la prima volta, la squadra al completo (allenatore compreso) ha fatto il suo esordio nella prima uscita per tutto il team che, grazie al posto sul podio, può essere più che soddisfatto. Passando alla più abbordabile versione olimpica (1,5 chilometri di nuoto più 39 in sella alla bicicletta e 10 di corsa a piedi), sul primo gradino è salito Tommaso Gatti, seguito da Mattia Zontini e Michele Bonacina. È aumentata anche la partecipazione femminile, soprattutto sulla distanza più breve (circa una ventina le iscritte), ma non sono mancate neppure le donne d’acciaio alle prese con distanze estenuanti. Così, nel durissimo «K113» si è piazzata al primo posto Monia Fornari, seguita dall’inglese Teresa Brouwen Steele. Al terzo posto Denise Rita Rigo. Per l’olimpico il gradino più alto è stato occupato da Silvia Vezzini della Canottieri Salò; dietro di lei Marta Carradore e Andrea Innerhofer. RICORDATO lo sfondo splendido dell’Eridio, che si è presentato nella sua forma più smagliante, l’organizzazione ha funzionato alla perfezione, e l’unico problema si è verificato durante la lunga discesa in bicicletta dalla Valvestino, quando si sono registrate due cadute; fortunatamente in entrambi i casi gli incidenti si sono risolti con danni di lieve entità. •

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