Stampa, i maestri in vetrina Finalmente si lavora al museo

di Massimo Pasinetti
Sabbio Chiese Il cantiere appena aperto per la realizzazione del Museo degli stampatori
Sabbio Chiese Il cantiere appena aperto per la realizzazione del Museo degli stampatori
Sabbio Chiese Il cantiere appena aperto per la realizzazione del Museo degli stampatori
Sabbio Chiese Il cantiere appena aperto per la realizzazione del Museo degli stampatori

Le attese e gli annunci vanno in archivio, perché il Museo degli stampatori di Sabbio Chiese sta diventando realtà grazie a un cantiere appena aperto. Sono serviti 10 anni da quel settembre 2012, quando nella Rocca si tenne una mostra con una trentina di volumi antichi stampati da artigiani del paese che, nei secoli XV e XVI, avevano dato vita a tipografie in diverse città d’Italia: Brescia, Bergamo, Milano, Venezia, Verona, Trento, Ferrara, Torino, Campobasso, Roma e Messina. Erano finiti in vetrina, col lavoro di Michela Valotti, libri antichi che negli anni erano stati acquistati dal Comune creando un proprio, prezioso, fondo. Gli studi portarono alla ribalta tante famiglie sabbiensi che avevano potuto vantare maestri della carta: Nicolini, Antoni, Baruzzi, Bericchia, Carampelli, Comencini, Gelmini, Pelizzari, Comincioli, Tini, Bascarini e Ventura, solo per citare i più noti. In vista ci sono le Decennali della Rocca, che si terranno dal 3 al 10 settembre, e uno degli obiettivi è proprio celebrarle presentando almeno il piano terra del museo. Così, nel centro storico, lungo la stradina che dal municipio posta alla Rsa, in uno spazio privato donato da Alfredo Bonomi al Comune e alla comunità col vincolo di realizzare qui la raccolta, in questi giorni sono partiti i lavori strutturali. Ci si prepara da tempo a questa realizzazione. È stato creato il comitato scientifico per la gestione che coinvolge anche l’Ateneo di Salò, e ne fanno parte lo stesso Bonomi, Ennio Ferraglio, Elena Ledda, Flavio Richiedei e Michela Valotti, con l’assessore alla Cultura Claudio Ferremi a coordinare. Nel 2021 si è realizzato il «quaderno zero» del futuro museo, e agli ingressi della cittadina sono stati collocati i cartelli che presentano il «paese degli stampatori». I fondi necessari? 180mila euro dal Gal, 150mila dalla Regione e 100mila dal Comune grazie a risorse avute dallo Stato. In questi giorni si lavora al rifacimento del tetto con la posa di solette antisismiche e con consolidamento e messa a norma della struttura. Poi, con i soldi del Gal si sistemerà il piano terra, il primo che sarà aperto ospitando parte dell’esposizione. Il 2023 sarà l’anno di Brescia e Bergamo capitali della cultura, e qui il protagonista sarà il sabbiense Comin Ventura, che tra 1500 e 1600 fu lo stampatore ufficiale del Comune di Bergamo.•.

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