Strade a singhiozzo, si cambia Lavori al via sulla provinciale

di Massimo Pasinetti
Il semaforo Del senso unico alternato lungo la provinciale 31 diventerà un ricordoBione  la sp 31 ai tempi della chiusura totale per frana
Il semaforo Del senso unico alternato lungo la provinciale 31 diventerà un ricordoBione la sp 31 ai tempi della chiusura totale per frana
Il semaforo Del senso unico alternato lungo la provinciale 31 diventerà un ricordoBione  la sp 31 ai tempi della chiusura totale per frana
Il semaforo Del senso unico alternato lungo la provinciale 31 diventerà un ricordoBione la sp 31 ai tempi della chiusura totale per frana

È una specie di odissea viabilistica che finalmente sta per concludersi quella che ha come sfondo il territorio di Bione. Al centro dell’attenzione e della svolta, o meglio del ritorno alla normalità, la provinciale 31, che prima è stata chiusa integralmente per sei mesi, da marzo a ottobre del 2019, e poi è stata la fonte di due anni di disagi per gli utenti, a causa del transito a senso unico alternato regolato dal doppio semaforo a monte e a valle dell’origine del problema: una frana che preoccupa anche oggi. Adesso, finalmente, è arrivato il via ai lavori, con una spesa prevista di circa 550mila euro per metà finanziati dalla Regione col tramite della Comunità montana della Valsabbia, e per l’altra metà dalla Provincia. Si inizia insomma a vedere il sole oltre le nuvole lungo la sp 31, nel tratto che collega l’abitato di Bione Pieve a quello di Agnosine passando per la rotatoria decorata con il finto «roccolo» dalla quale ci si immette sulla provinciale 79 Lumezzane-Sabbio. A causarne il blocco totale era stato, nel febbraio del 2019, uno smottamento franoso che non si è fermato, e che anche se lentamente è ancora in movimento. La strada si era infatti «abbassata» di 20 centimetri nel punto di contatto con un terreno privato sovrastante senza che neppure avesse piovuto, e questo aveva costretto la Provincia alla drastica decisione. Poi, mentre gli enti coinvolti hanno dato vita a una sorta di palleggio di responsabilità senza riuscire a decidere in fretta chi dovesse metterci i soldi, Comune di Bione e Comunità montana (che ha fornito all’ente locale tutto l’appoggio politico e finanziario possibile) hanno fatto effettuare uno studio geologico le cui conclusioni sono state naturalmente trasmesse anche al Broletto. I sensori piazzati nel sito instabile per mesi hanno rilevato come il movimento franoso a valle dell’arteria fosse fermo, mentre a monte, al di sotto di un’arteria privata che interessa un’abitazione e che come detto sovrasta la provinciale, l’instabilità c’è eccome. Era l’ottobre del 2019 quando il Comune piazzava a proprie spese un semaforo così da riaprire la strada; anche se a senso unico alternato. Un regolatore del traffico «provvisorio» che ha funzionato per due anni. «Adesso è stato attuato l’appalto, e i lavori, a partire dalla posa di micropali di consolidamento del fronte segnato dall’instabilità, sono in movimento. Meteorologia permettendo dovrebbero durare 5 o 6 mesi - spiegano in Comune -. Quindi si può ragionevolmente pensare che con l’arrivo della prossima estate la provinciale sarà riaperta anche ai mezzi pesanti (che da 30 mesi non stanno transitando), e soprattutto ai bus scolastici». Una buona prospettiva per gli utenti di un collegamento importante per chi si dirige verso Agnosine, verso Lumezzane e verso Brescia. Sarà un sollievo anche per i conducenti dei bus del trasporto pubblico, da due anni costretti ad ampi giri, e per la quindicina di persone che abitano nella zona.•.

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