Terme, grande ritorno all’insegna del verde

di Alessandro Gatta
Alla scoperta del nuovo percorso botanico nel parco delle Terme di VallioLe cure diventano un’occasione di studio del mondo vegetaleLo storico stabilimento termale è un paradiso verde
Alla scoperta del nuovo percorso botanico nel parco delle Terme di VallioLe cure diventano un’occasione di studio del mondo vegetaleLo storico stabilimento termale è un paradiso verde
Alla scoperta del nuovo percorso botanico nel parco delle Terme di VallioLe cure diventano un’occasione di studio del mondo vegetaleLo storico stabilimento termale è un paradiso verde
Alla scoperta del nuovo percorso botanico nel parco delle Terme di VallioLe cure diventano un’occasione di studio del mondo vegetaleLo storico stabilimento termale è un paradiso verde

È stato necessario confrontarsi con due mesi di ritardo (inevitabile) provocati anche qui dalla pandemia, ma finalmente l’emergenza sanitaria si è fatta parzialmente da parte, e questa mattina si aprirà ufficialmente la nuova stagione delle Terme di Vallio, anticipata ieri da un benaugurante «open day» post lockdown e dal consueto (e simbolico) taglio del nastro. In realtà è stata una vernice consueta solo in parte, caratterizzata da un elemento di novità. Il programma inaugurale ha infatti riservato anche il primo tour guidato lungo il nuovo percorso botanico allestito nell’area del parco termale. Lo ha curato il celebre «erborista selvatico» Graziano Perugini, autentico specialista in piante commestibili e fonte di oli essenziali. È PROPRIO QUESTA la (bella) novità del 2020: un viaggio nella pineta del parco delle Terme (un’area spettacolare che misura oltre 60 ettari) della durata di circa 40/45 minuti alla scoperta di essenze autoctone e aromatiche; di pezzi della storia botanica della Valsabbia e di novità verdi messe a dimora appositamente come acetosella, nasturzio e levistico; tra l’altro apprezzate scelte della cucina gourmet. «Per ora abbiamo individuato e catalogato una sessantina di piante - spiega proprio Perugini - ma stimiamo che in tutto in quest’area di pertinenza termale ce ne possano essere tra le 200 e le 300. È UNA SORTA di laboratorio vivente, un lavoro che abbiamo iniziato nel 2018 e che proseguirà negli anni». Fedeli alla linea dell’impatto zero, a Vallio hanno deciso di realizzare anche dei «segnapiante», ovvero dei mini cartelli con l’indicazione del nome delle diverse specie, recuperando gli alberi e i tronchi purtroppo abbattuti dalla violenta tempesta dello scorso anno. Ma oggi sarà anche il giorno delle Terme: l’acqua Castello celebra proprio in queste settimane il 65esimo anniversario, dato che è stata riconosciuta come curativa dal ministero della Salute nella primavera del 1955. Da allora ha conosciuto una crescita senza sosta, nelle mani del capostipite Albino Berardi, del figlio Miro e dal 1999 del nipote Sergio (la terza generazione), oggi amministratore unico delle Fonti di Vallio. SCORRE il fiume dei ricordi: il primo stabilimento di imbottigliamento negli anni Cinquanta; le terme inaugurate qualche anno dopo; il nuovo impianto di imbottigliamento nel 1967; la nascita della Vallio Terme di oggi (nel 1976, dopo il referendum) quando prima era solo Vallio; i tre mesi all’Expo di Milano nel 2015; le nuove strutture ricettive e della ristorazione; le aule di formazione; il boom di vendite in Cina nel 2018; il primo carico di acqua Castello (sempre e comunque in vetro, l’unica acqua incartata al mondo per proteggerla dalla luce) che il 4 luglio arriverà addirittura a Taiwan. Nel frattempo le Terme, dicevamo, aprono i battenti da stamattina: i reparti saranno operativi dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 12, e come sempre per accedere è sufficiente la prescrizione del medico di base, che apre le porte alle tradizionali cure idroponiche e inalatorie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale. La stagione terminerà poi il 24 ottobre prossimo. «Ripartire in sicurezza, è questo il motto del 2020 - ha spiegato ieri il patron Berardi - nel rispetto delle nuove norme sanitarie rispetto al quale noi eravamo prontissimi: è da sempre che la nostra struttura ha obblighi e doveri equiparabili a quelli di una clinica». •

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