Tradizioni da salvare Un viaggio nel dialetto

di Mila Rovatti
La chiesa di San Martino, simbolo di Treviso Bresciano
La chiesa di San Martino, simbolo di Treviso Bresciano
La chiesa di San Martino, simbolo di Treviso Bresciano
La chiesa di San Martino, simbolo di Treviso Bresciano

È stato pubblicato nel pieno dell’emergenza sanitaria, e per questo è passato un po’ inosservato. Ma il libro di Alessandro Micheli intitolato «Un tempo si diceva così», una straordinaria raccolta di definizioni nel dialetto di Treviso Bresciano, è un piccolo capolavoro per i cultori delle tradizioni. Vent’anni di lavoro certosino, di silenziosa e appassionata ricerca, hanno portato Micheli, cultore di storia locale ma anche appassionato di scienze naturali, a raccogliere in un’opera di ben 203 pagine la sintesi della parlata del piccolo paese valsabbino. «Capisco che sia un lavoro di interesse geografico molto ristretto - commenta l’autore - ma l’ho portato avanti con grande passione e con il massimo rigore scientifico possibile: ho intervistato decine di persone, ho consultato testi e dopo 20 anni di raccolta di dati ho pensato che fosse buona cosa racchiudere il tutto in un libro. Ovviamente perché non andasse perduto il lavoro fatto. L’interesse è limitato, l’ho fatto stampare a mie spese e le copie non sono molte, ma ce ne sono di disponibili se qualcuno fosse interessato». È ANDATO in stampa in piena pandemia: niente, sponsor e impossibile presentarlo al pubblico, ma adesso c’è tutto il tempo per apprezzarlo nella sua veste di prezioso contributo alla conservazione della storia locale. Non solo: per il rigore dell’opera di raccolta e documentazione potrebbe sicuramente diventare un punto di riferimento per i cultori della dialettologia italiana. È organizzato come un vocabolario, sostantivi e aggettivi sono in ordine alfabetico, e l’approfondimento, con una puntuale analisi fonetica, è integrato con elementi di morfologia, con frasi idiomatiche, un repertorio di linguaggio ordinario e di termini arcaici della vita rurale. Ma ci sono anche i nomi di tutte le piante, i funghi e gli animali, vertebrati e non, che popolano il territorio. La prefazione di «Un tempo si diceva così» è stata scritta dallo storico Alfredo Bonomi, e anche se questo non diventerà un best seller, ad Alessandro Micheli va il merito di aver preservato e valorizzato un pezzo di storia valsabbina. •

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