Un abbraccio alpino al cospetto di Garibaldi

I sindaci di Anfo e di Ledro durante la cerimonia al Monte Suello
I sindaci di Anfo e di Ledro durante la cerimonia al Monte Suello
I sindaci di Anfo e di Ledro durante la cerimonia al Monte Suello
I sindaci di Anfo e di Ledro durante la cerimonia al Monte Suello

La storia risorgimentale e l’attualità di un amicizia si sono intracciate ieri ad Anfo. Merito degli alpini di casa e di quelli di Bezzecca, che hanno suggellato un gemellaggio ricordando la terza Guerra d’indipendenza. È toccato ai sindaci, quello di casa Umberto Bondoni e quello di Ledro (di cui dal 2010 Bezzecca è frazione) l’onore di posare la corona d’alloro sul sacrario del Monte Suello che conserva i resti dei garibaldini morti nella battaglia del 3 luglio 1866 combattuta tra i volontari guidati da Giuseppe Garibaldi e l’esercito austriaco. Dopo la cerimonia, accompagnata dalla musica della fanfara dei bersaglieri «Piume del Garda», il trasferimento nella Rocca d’Anfo per l’ufficializzazione del gemellaggio fra gruppi alpini e territori sfondo di due fra le battaglie più significative della terza Guerra d’indipendenza. «È stato un momento toccante - commenta Bondoni -. Davvero una giornata carica di significato». Poi largo alla storia, con una serie di relazioni dedicate alle ragioni del Risorgimento italiano e ai dettagli della sanguinosa battaglia del Monte Suello, durante la quale lo stesso Garibaldi rimase ferito dopo che per spronare i suoi uomini in difficoltà per l’attacco nemico si spinse fin sotto le linee austriache. Fitta la partecipazione anche per questa ricostruzione, non solo di alpini, ma anche di ex bersaglieri ed ex marinai arrivati per questo evento. Infine è arrivato il momento della festa «laica», col trasloco nella sede del gruppo alpini di Ponte Caffaro per il pranzo cucinato naturalmente dalle penne nere. M.Rov.

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