Una gara di generosità trasforma Castrezzone in un paese cardioprotetto

di AL.GAT.
I gestori del bar di Castrezzone che hanno promosso l’iniziativa
I gestori del bar di Castrezzone che hanno promosso l’iniziativa
I gestori del bar di Castrezzone che hanno promosso l’iniziativa
I gestori del bar di Castrezzone che hanno promosso l’iniziativa

Il pronto intervento contro i problemi cardiaci prende corpo anche a Castrezzone di Muscoline: un defibrillatore verrà piazzato questa sera all’esterno del bar «Il Numero 18» di via Pedrali, proprio di fronte alla scuola materna. Troverà posto in una teca all’aperto, e quindi a disposizione di chiunque ne dovesse avere bisogno. L’installazione è nata da un’idea dei proprietari del locale a seguito dei due eventi capitati in questa zona in pochi mesi: il primo nel febbraio scorso, quando a causa di un malore ha perso la vita il 76enne Bruno Filippini di Gavardo; il secondo poco più di un mese fa, quando è stato il commissario capo della polizia locale di Brescia, Francesco Natoli, a essere colpito da un infarto dopo che si era seduto al bar. Lo ha salvato il pronto intervento di un’infermiera in pensione (per la cronaca, Natoli sta bene: è tornato a casa dopo molti giorni in ospedale). «Siamo ancora scossi per quello che è successo - raccontano Alberto Pitossi e Sonia Fracca, titolari del bar insieme alla figlia Karen - e dunque abbiamo deciso di avviare una raccolta fondi per l’acquisto di un defibrillatore. In pochi giorni avevamo raccolto più di 400 euro, poi è stato un benefattore, un cliente che ogni tanto passa a trovarci, a decidere di pagarlo di tasca sua e donarlo alla comunità». UN GENEROSO che preferisce rimanere anonimo, sintomo di una beneficenza sincera: ha pagato tutto lui, più di duemila euro, il nuovo defibrillatore semiautomatico che da oggi sarà operativo appena fuori dal locale. Si tratta di un macchinario progettato specificatamente per l’uso in aree pubbliche e adatto all’uso adulto e pediatrico: è attrezzato con wi fi e in grado di connettersi col 112 quando viene attivato, inviando in tempo reale anche l’elettrocardiogramma. Anche l’impianto elettrico è stato regalato, da un artigiano, e la teca riscaldata (il defibrillatore non può mai scendere sotto i 4 gradi) sarà mantenuta tale dal bar. I soldi raccolti (e non utilizzati) non sono andati sprecati: sono stati consegnati all’associazione Fallo col Cuore di Vallio, quella che ha donato il primo defibrillatore di Muscoline, in piazza.

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