In carcere il pusher delle valli
Le indagini, condotte dal sostituto procuratore Carlo Pappalardo che ha coordinato il lavoro dei carabinieri di Vestone, sono durate un anno. Per mesi lo hanno seguito, osservato i suoi movimenti e quando hanno avuto la certezza che avesse in mano una bella fetta dello spaccio di cocaina tra la Valsabbia e la Valtrompia hanno chiesto e ottenuto dal tribunale di Brescia la misura della custodia cautelare in carcere. Dopo un lungo inseguimento i carabinieri nelle scorse ore sono riusciti a individuarlo e a notificargli il provvedimento emesso dal gip Elena Stefana. È finito in una cella del carcere cittadino di Canton Mombello un 62enne italiano senza fissa dimora. L’uomo aveva capito di essere finito nel mirino delle forze dell’ordine e per evitare di essere arrestato aveva iniziato a dormire in macchina. Lo stratagemma non è però servito a evitargli il carcere dove ora è detenuto a disposizione dell'autorità giudiziaria. SECONDO quanto ricostruito dagli inquirenti nel corso della lunga indagine, l’uomo aveva stabilito la sua base operativa nei pressi di un bar di Lodrino. Lì lo raggiungevano i clienti, uomini e donne di età compresa tra i 25 e i 60 anni, che provenivano dalla Valsabbia e dalla Valtrompia. Secondo gli inquirenti il pusher avrebbe portato avanti la sua attività al dettaglio per anni rifornendo i propri clienti con dosi di cocaina che andavano dal quarto di grammo al grammo. I suoi affari andavano bene, fino a giovedì quando i carabinieri di Vestone sono riusciti a individuarlo in una casa abbandonata di Lodrino. Lì è stato fermato e quindi portato in carcere a Brescia. • © RIPRODUZIONE RISERVATA
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