A «scuola di lavoro» col Liceo Moretti

di B.BERT.
Studenti del «Moretti» di Gardone al lavoro
Studenti del «Moretti» di Gardone al lavoro
Studenti del «Moretti» di Gardone al lavoro
Studenti del «Moretti» di Gardone al lavoro

Sperimentare metodi di apprendimento attivi e interdisciplinari che coinvolgano direttamente gli studenti permettendo loro di applicare concretamente le nozioni acquisite in classe: è un obiettivo trasversale a molte scuole della provincia, e tra queste c’è il Liceo Moretti di Gardone, che in questa direzione mobilita soprattutto gli indirizzi per loro natura più legati all’applicazione pratica di quanto viene insegnato. UNA CLASSE in particolare, la terza «G» del Liceo delle Scienze umane, specializzazione Economico Sociale, sta sviluppando in collaborazione con la Camera di commercio industria e artigianato di Brescia e con l’Associazione industriale bresciana un progetto complesso che vede impegnati gli studenti per un totale di 32 ore di formazione in alternanza scuola lavoro. Con l’aiuto di professionisti del settore, i ragazzi svolgono attività di laboratorio che fondono le normali attività scolastiche col mondo imprenditoriale. I risultati saranno presentati ai vertici della «Rbm» spa di Nave, leader internazionale nel settore idrotermosanitario. I MERCATI di riferimento dello studio sono gli Stati Uniti, quello canadese e quello brasiliano, e i competitor (ossia le aziende concorrenti) della Rbm in quei mercati. Con questo progetto si racconta indirettamente ai ragazzi anche la storia economica della Valtrompia, le sue possibilità sullo sfondo della globalizzazione. «Il nostro istituto - spiega il referente del progetto, il docente di Diritto Di Miceli - ha individuato alcune parole chiave che oggi crede irrinunciabili e che fanno da catalizzatori di un cambiamento più generale. Organizzazione, valutazione, merito e innovazione della didattica: crediamo siano i termini coi i quali disegnare un percorso che sarà necessariamente lungo e faticoso ma necessario; una sfida per le future opportunità della Valtrompia e non solo, di tutti noi chiamati a collaborare a questa grande sfida». •

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