Gli studenti che frequentano la classe quinta delle elementari di Lumezzane, prima e seconda media della «Dante Alighieri» di Pieve di Lumezzane che nel prossimo anno scolastico intendono iscriversi o continuare in questo stesso plesso, potranno contare sulla novità della settimana corta. DA SETTEMBRE tra i banchi di tutte le classi della sede di via Montessori che fa parte dell’istituto comprensivo «Polo Ovest» gli studenti faranno lezione dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 14, a casa il sabato. È la «settimana corta» che era stata proposta dal dirigente scolastico Angelo Prontera per la prima volta in un’occasione pubblica durante un’assemblea partecipata davanti a centinaia di genitori. Di fronte a quella iniziativa, presentata come sperimentale, che aveva visto le famiglie dividersi sulla bontà o meno (più freddi anche il sindaco Josehf Facchini e l’assessore all’Istruzione Lucio Facchinetti che hanno però detto di volersi attenere alla volontà dei genitori), lo stesso dirigente e il presidente del Consiglio d’Istituto Roberto Stefana avevano fatto il punto della situazione in un tavolo tecnico ristretto. E lanciato una consultazione attraverso dei questionari rivolti a 293 famiglie degli studenti coinvolti. Nelle ultime ore lo spoglio dei voti: il 59,4% (174 famiglie) ha votato a favore della «settimana corta» che prevede due momenti di ricreazione durante la giornata scolastica. Poco più del 40% (119), invece, si è detto contrario e così ieri sera una riunione del Consiglio ha deliberato per attivare la proposta da settembre. È immaginabile che a questo risultato si sia arrivati grazie ai voti espressi dalle famiglie dei bambini iscritti all’ultimo anno delle elementari «Caduti per la patria» e di Fontana che già osservano il nuovo orario e che quindi sembrano apprezzare. L’idea di distribuire l’orario delle lezioni su 5 giorni è stata indicata dal dirigente a livello didattico, logistico e pedagogico «dando un giorno di riposo in più per stare in famiglia e come è ormai abitudine in numerosi paesi italiani. Ma vorrei che si ragionasse come istituto comprensivo e non come singoli plessi» aveva ammonito il preside. «Dei 270 alunni iscritti alla Dante Alighieri sono pochi quelli che sfruttano lo scuolabus - aveva aggiunto - e gli altri sono autonomi e tornano a casa da soli». Per questo motivo il Comune nell’ambito del nuovo piano di diritto allo studio sul prossimo anno scolastico sarà chiamato a modificare il servizio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA