Aree per i cani malconce Il Comune discute il caso insieme ai proprietari

di M.BEN.
L’ingresso di una delle aree cani di Bovezzo
L’ingresso di una delle aree cani di Bovezzo
L’ingresso di una delle aree cani di Bovezzo
L’ingresso di una delle aree cani di Bovezzo

Il 2020 potrebbe essere l’anno della svolta per le tre aree cani di Bovezzo. Una svolta che potrebbe azzerare le lamentele depositate in Comune e sulla scrivania della sindaca Sara Ghidoni, per rispondere alle quali è stata fissata un’assemblea pubblica aperta a tutti i proprietari. L’incontro servirà a fare il punto sul regolamento comunale per l’utilizzo di questi spazi, e sugli interventi di manutenzione per migliorare i tre fazzoletti di terra dislocati sul territorio. La questione non è nuova e non riguarda solo Bovezzo, dove nei giorni scorsi è partita anche una raccolta di firme per motivare ulteriormente la richiesta di migliorare gli spazi dedicati. «Sono felice che il Comune abbia accolto il nostro invito a sederci attorno un tavolo - commenta Sara Guerra, che si è fatta portavoce delle esigenze dei proprietari -. Ci sono dei problemi di recinzione e sicurezza, in più la fontanella dell’acqua non è presente ovunque». Gli spazi per i cani sono nelle vie Camposanto, Brede e all’interno del Parco Urbano, e da tempo alcuni residenti lamentano lo stato d’abbandono di questi giardini. L’APPUNTAMENTO fissato giovedì alle 19 nella sala consiliare davanti al municipio sarà un’occasione per padroni e amministrazione di confrontarsi e capire come procedere. «Speriamo che tutti raccolgano l’invito - continua Guerra -. È importante partecipare per far capire che stiamo parlando di esigenze di un’intera comunità e non del singolo». In un paio di giorni questa attivista ha raccolto oltre 50 firme, e la speranza è che i sottoscrittori si presentino all’incontro. Non è sempre facile far uscire allo scoperto i «leoni dei social», ma questo è il momento giusto per sistemare le cose. Non è escluso, come capita praticamente ovunque, che il Comune chieda la disponibilità di alcuni volontari per la gestione e la supervisione delle aree cani. Altrove, come a Concesio, Villa Carcina e Gardone, la soluzione è stata quella di affidare le aree sgambamento ad associazioni che si occupano della pulizia e del controllo. E che spesso organizzano anche iniziative e corsi per padroni e animali.

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