Autostrada, tramonta l’ipotesi commissario

di Cinzia Reboni
Quel che resta dell’autostrada della Valtrompia cerca la scorciatoia
Quel che resta dell’autostrada della Valtrompia cerca la scorciatoia
Quel che resta dell’autostrada della Valtrompia cerca la scorciatoia
Quel che resta dell’autostrada della Valtrompia cerca la scorciatoia

Non sarà nominato un commissario per il raccordo austradale della Valtrompia, ma il ministero alle Infrastrutture «ha garantito un’attenzione particolare verso un’opera di importanza strategica per il nostro territorio». Il presidente della Provincia Samuele Alghisi sintetizza così l’esito dell’incontro via zoom di ieri sera con i tecnici del governo, «che cercheranno una collaborazione stretta anche con il ministero all’Ambiente per chiudere la parte che riguarda l'autorizzazione del Piano di Utilizzo delle terre da scavo per poter riaprire il cantiere di Codolazza». Al vertice, convocato dal ministero su richiesta di Provincia ed Aib che avevano sottoposto le problematiche che da anni bloccano la realizzazione della bretella, erano presenti anche il consigliere delegato Andrea Ratti ed i tecnici del Broletto Riccardo Davini, Giovanmaria Tognazzi e Giovan Maria Mazzoli, il presidente della Comunità Montana di Valtrompia Massimo Ottelli, e Giuseppe Pasini, presidente degli industriali bresciani. PROPRIO DALLA AIB era stata indicata la strada del commissario per il raccordo della Valtrompia. «Ma il ministero ha ritenuto che, visto lo stato avanzato del progetto, in questo momento non sia opportuno procedere alla nomina di un commissario - precisa Alghisi -. Il tema vero è che un’opera fondamentale per la vita della Valtrompia rischia di non andare avanti. Da trent’anni il progetto viene continuamente fermato da problemi legati a questioni di ordine vario. In questo momento sono arrivati anche gli accertamenti dell’Anticorruzione. E nel frattempo, tutto rimane fermo». I due funzionari del ministero, Mauro Antonelli e Andrea Capuani, «hanno dimostrato un’attenzione particolare per cercare di risolvere al più presto questa situazione di stallo - aggiunge Alghisi -. Il decreto semplificazione ci fa ben sperare». Ma il raccordo della Valtrompia non è stato l’unico tema affrontato. La Provincia ha puntato l’attenzione anche su altre quattro opere strategiche «che devono essere sbloccate al più presto». Alcune finanziate e altre no, bloccate per vari motivi, di ordine autorizzativo oppure a causa di un contenzioso con le imprese che hanno vinto l’appalto, ma, secondo Alghisi, «fondamentali per il nostro territorio». Si tratta della galleria in variante di Gargnano sulla Ss 45 bis, che prevede un costo di 87 milioni, del secondo lotto della variante Vestone-Idro, da Ponte Re a Vestone Nord, per un valore di 105 milioni, della variante di Edolo, sulla strada del Tonale e della Mendola, con un chilometro e 200 metri in galleria, che costerà 60 milioni, ed infine gli interventi sulle strade interprovinciali tra la bresciana sp 469 Sebino occidentale e la bergamasca sp 91, con tre lotti che comportano una spesa di 110 milioni. «Siamo in un momento di ristagno economico. Liberare almeno queste opere può essere un utile ed importante appoggio all’economia in ambito infrastrutturale ed edilizio», conclude Alghisi. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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