Bovegno impianti addio Si apre l’era delle bici

Bovegno  Re di Campo e la malga Cassinetto visti da Montecampione
Bovegno Re di Campo e la malga Cassinetto visti da Montecampione
Bovegno  Re di Campo e la malga Cassinetto visti da Montecampione
Bovegno Re di Campo e la malga Cassinetto visti da Montecampione

Un grande progetto naufragato sul nascere; poi il tentativo di uscirne bene, e adesso, dopo anni, la partita della «Bovegno impianti» si è chiusa in modo interessante per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Manolo Rossini. Dopo due gare andate deserte, la terza ha permesso a un privato di aggiudicarsi la società per 128mila euro. «Ci siamo liberati di un incubo. Sono soddisfatto perché è stata una scelta unanime del consiglio comunale: o risolvevamo la situazione o sarebbe stato un disastro - dichiara il sindaco -. Ognuno ha accantonato le aspirazioni individuali e siamo rimasti uniti». Ora la società, e quindi il relativo patrimonio, è di un privato che dovrà comunque rispettare i vincoli previsti dal bando. La società Bovegno impianti era nata nel 2010 per dare nuovo slancio alla stazione sciistica di Montecampione: nel 2011 aveva ricevuto una sovvenzione di un milione e 700mila euro da una banca a cui la società, partecipata al 100% dal Comune, aveva dato in garanzia un’area di 300 mila metri quadri a Corti Re di Campo destinata a ospitare la seggiovia verso Monte Rotondo e un insediamento turistico. Il progetto si è arenato, la società è fallita ed è stata messa in liquidazione. Ma il mutuo contratto con la banca ha continuato a crescere fino a raggiungere la cifra di un milione. Un paio di anni fa la banca aveva alzato i toni: se il Comune non avesse ripagato il debito i terreni di Corte Re di Campo sarebbero stati messi all’asta. Da qui la decisione di Rossini di aprire un’asta pubblica per trovare un acquirente e sbarazzarsi della società e del debito. La gara era partita nei mesi scorsi da poco meno di 200 mila euro, per poi scendere a 164 mila col secondo bando. A dicembre la base è stata ridotta di un ulteriore 20% permettendo così alla società «Monte p» di aggiudicarsi fabbricati rurali, pascoli e boschi per 128mila euro. «Se fossimo arrivati con l’acqua alla gola la banca avrebbe trovato il modo di liberarsi del debito e il nuovo proprietario non avrebbe dovuto sottostare a condizioni - precisa il sindaco -. Siamo invece riusciti a imporre il rispetto della vocazione agricola». E adesso? I nuovi proprietari di quei terreni sono i gestori del Bike park della Pezzeda di Collio, e non è difficile immaginare un futuro su due ruote per questo territorio. «Monte P non è per lo sfruttamento della montagna, quindi immagino che la direzione sarà ricreativa e sportiva. Parliamo sicuramente di turismo sostenibile - risponde Rossini - Sarebbe bello vedere le malghe valorizzate: non più solo per il bestiame ma a disposizione del turismo green». Il sindaco si augura che i nuovi proprietari scelgano di investire su percorsi ciclabili, ampliando ulteriormente la Greenway che attraversa tutta la valle. La società per ora ha la bocca cucita e non si sbilancia «perché è ancora tutto in divenire». È però esclusa la possibilità di spostare le piste della Pezzeda a Bovegno, dove l’intenzione è quella di realizzare un progetto tutto nuovo.•.

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