Bovegno impianti, l’eredità scomoda resta

di Marco Benasseni
Uno scorcio del territorio di Bovegno innevato: il sogno sciistico per il momento è rimasto tale
Uno scorcio del territorio di Bovegno innevato: il sogno sciistico per il momento è rimasto tale
Uno scorcio del territorio di Bovegno innevato: il sogno sciistico per il momento è rimasto tale
Uno scorcio del territorio di Bovegno innevato: il sogno sciistico per il momento è rimasto tale

Il sogno sciistico e turistico di Bovegno si è spento da tempo in una realtà fatta di debiti e di ripartenze difficili. Ma il Comune non molla, e dopo l’asta andata deserta il 5 ottobre ci riprova abbassando il prezzo della «Bovegno impianti» del 20%. L’amministrazione guidata da Manolo Rossini ha scelto infatti di mettere in vendita la società partecipata al 100%, schiacciata da un debito di quasi un milione impossibile da ripagare. Nata nel 2010 attorno all’idea di creare un collegamento sciistico con Montecampione, nel 2011 aveva ricevuto una sovvenzione di un milione e 700mila euro da una banca a cui, a sua volta, la società, su concessione del Comune, aveva dato in garanzia un’area di 300 mila metri quadri a Corti Re di Campo che doveva ospitare la seggiovia verso Monte Rotondo e a un insediamento turistico. Nel maggio di quello stesso anno subentrò una nuova amministrazione comunale contraria al progetto, che revocò l’edificabilità del terreno con una variante al Pgt tutt’ora in vigore archiviando un progetto che era stato definito «fallimentare». Il resto è storia: la società è fallita ed è stata messa in liquidazione, ma il mutuo contratto con la banca ha continuato a crescere; fino a circa un milione. L’inverno scorso l’istituto di credito ha chiesto alla società di rientrare, diversamente i terreni di Re di Campo, garantiti dal Comune, sarebbero stati messi all’asta. Da qui la decisione del sindaco di indire una prima asta pubblica appunto andata deserta, e di proseguire con un secondo tentativo. ORA IL PREZZO totale a base d’asta è stato rideterminato in 160mila euro, corrispondente al 100% del patrimonio netto complessivo della società, così come risulta dall’ultima situazione patrimoniale disponibile del 13 marzo 2020. È pari alla differenza tra il valore dei terreni di Corti Re di Campo stimato dal perito nominato dal liquidatore e il debito contratto dalla Bovegno impianti (circa 960mila euro), diminuito del ribasso di circa il 20%. Oltre a pagare i 160mila euro, l’eventuale acquirente si accollerà in automatico il debito con la banca della società. Ci sarà qualcuno disposto a farlo? Non è stato facile rintracciare il primo cittadino, ma alla fine siamo riusciti a raccogliere una sua dichiarazione: «Il Comune impone come unico vincolo la conservazione della vocazione agricola e venatoria del posto - spiega -. Col denaro che porteremo a casa potremo sistemare le nostre malghe». I tempi? Per prendere parte alla gara gli interessati dovranno presentare all’ufficio Protocollo il plico entro le 12 del 20 novembre. •

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