Cadono le
plafoniere,
180 studenti a casa

di Marco Benasseni
Un problema di lampade pericolanti per l’Itis «Beretta» di Gardone
Un problema di lampade pericolanti per l’Itis «Beretta» di Gardone
Un problema di lampade pericolanti per l’Itis «Beretta» di Gardone
Un problema di lampade pericolanti per l’Itis «Beretta» di Gardone

Per circa 180 studenti dell’Itis «Beretta» di Gardone le lezioni in classe sono durate solamente un giorno. Ma non è stato per colpa della pandemia, di un ragazzo o di un insegnante con la febbre che hanno fatto scattare l’allarme. A far scattare una chiusura parziale della scuola, tra l’altro recentemente ristrutturata, è stato un problema di sicurezza diciamo così statica: nel primo giorno di lezione, in un corridoio sono cadute due plafoniere. E fortunatamente non è successo niente alle persone. Così, nella giornata di martedì, firmando una circolare urgente il dirigente scolastico Stefano Retali ha disposto la chiusura per inagibilità dei capannoni dell’Istituto tecnico industriale che ospitano 8 classi e i laboratori. Per ora l’ala dell’edificio resta chiusa, per un periodo ancora indeterminato, in attesa di iniziare i lavori per mettere in sicurezza i corpi illuminanti. Inutile dire che alcuni genitori sono preoccupati per i tempi che serviranno per portare a termine l’intervento, e pure arrabbiati in quanto avevano già provveduto a pagare l’abbonamento per il trasporto dei figli costretti ora a rimanere a casa. La situazione dovrebbe però sistemarsi in tempi ragionevoli. Ecco la ricostruzione del dirigente scolastico: «Il primo giorno di scuola, attorno alle 16, sono cadute due plafoniere nel corridoio. Nessuno si è fatto male - spiega Retali -, ho immediatamente avvisato la Provincia e ho chiuso quella parte dell’istituto. Martedì mattina alle 8 i tecnici sono arrivati puntualmente e ho chiesto una verifica per fare rientrare gli studenti in sicurezza». Retali, però, non ha avuto le rassicurazioni che sperava di ottenere, e ha quindi preferito non far correre rischi a nessuno e proseguire con la didattica a distanza per i ragazzi legati alle aule temporaneamente inagibili. L’OBIETTIVO del preside è di far controllare tutti corpi illuminanti della scuola: «Il capannone resta chiuso - continua -. Non posso prendermi questa responsabilità senza prima aver fatto gli interventi necessari. Ho chiesto al presidente della Provincia, l’ente responsabile dell’edificio scolastico, un intervento urgente di verifica e ripristino di tutte le plafoniere e degli altri punti luce. Mi hanno chiamato questa mattina (ieri per chi legge) e a breve arriverà un’impresa per le verifiche e per stendere il preventivo dell’intervento». La richiesta di Retali è chiara: o la Provincia si farà carico della spesa, o ci penserà la scuola ad anticipare i soldi per coprire i costi. Così non si rientra. «Confido in un intervento del Broletto, se così non fosse anticiperemo con i soldi del Beretta - precisa -. Parliamo di un intervento di circa 10mila euro. Si tratta di smontare e rimontare le plafoniere: un lavoro di circa una settimana. La struttura è a posto, il problema sono solo i corpi illuminanti». NELL’ATTESA, per i ragazzi temporaneamente confinati proseguirà una esperienza di didattica a distanza che conoscevano già e che è collaudata e ben funzionante. Retali ricorda che quell’ala della scuola è stata completamente rifatta nel 2016 per creare nuove aule; quindi i lavori di verifica non dovrebbero far emergere altre criticità. «Abbiamo fatto un grande sforzo per portare in classe 1.100 studenti - conclude -. Meritiamo un po’ di attenzione. Sono fiducioso che la Provincia possa accogliere la nostra richiesta». •

Suggerimenti