Cimmo e Tavernole Un film rende omaggio agli «antichi originari»

di B.BERT.
La chiesa parrocchiale di Cimmo
La chiesa parrocchiale di Cimmo
La chiesa parrocchiale di Cimmo
La chiesa parrocchiale di Cimmo

Lo scorso dicembre c’era stata la vernice dei due volumi contenenti la ricerca storica sulle famiglie degli «antichi originari»; ora la stessa storia anagrafica ed etnografica di Cimmo (un tempo Comune indipendente) e di Tavernole è diventata un docufilm: «Gli Antichi Originari. Cimmo e Tavernole. Documenti e memorie di comunità» è un’opera della regista e documentarista Carla Fausti che verrà presentato sabato alle 20.30 nell Museo del Forno di Tavernole. L’EVENTO organizzato dalla Comunità montana (col Sistema dei beni culturali e ambientali e l’Ecomuseo), Comune di Tavernole e Associazione degli antichi originari dell’ex Comune di Cimmo, aprirà una finestra sulle vicende valligiane. Su quegli antichi originari i cui cognomi erano e sono Cioli, Cottali, Ganzola, Garneri, Mutti, Pelizzari, Saleri; senza dimenticare i ceppi oggi estinti dei Comini e degli Zuccotti: famiglie che si unirono in un sodalizio e iniziarono a gestire il territorio secondo una forma di proprietà collettiva basata su un diritto di antica consuetudine, tipica dell’epoca precomunale. Un sistema paritario e di mutuo aiuto; una forma di proprietà collettiva arrivata fino ai nostri giorni. I due volumi citati in apertura affrontano il primo la plurisecolare storia degli originari di Cimmo, dettagliandone le vicissitudini a partire dalla Repubblica di Venezia e fino all’Unità d’Italia, attraverso saggi che approfondiscono aspetti peculiari della vita locale (dal patrimonio di San Filastrio alla vita parrocchiale, arrivando alle pratiche agricole), mentre il secondo (bilingue) è una raccolta di testimonianze autobiografiche, di racconti orali delle abitudini e le consuetudini sociali. Infine per riallacciare il passato al presente è stata inserita una traccia per orientarsi nella genealogia delle antiche famiglie. Il docufilm, che valorizza soprattutto le interviste effettuate in questi anni, ha una durata di 27 minuti e segue una struttura narrativa di tipo tradizionale: immagini di grande suggestione tratte dalla ricca documentazione storiografica (mappe d’archivio, fotografie storiche, fonti orali) e videoriprese della regista arricchiscono un testo recitato dall’attrice Elena Bettinetti e musicate da Rotonda Tramonti; con un arrangiamento della Selvaggi band sui titoli di coda che accompagna le riprese dall’alto di Claudio Cecconi. Gli eredi delle antiche famiglie si sono prestati come attori e comparse, e ora il repertorio di documenti raccolti in occasione della ricerca sarà a disposizione della collettività, conservato e consultabile nella Mediateca del Sistema dei beni culturali e ambientali della Comunità montana, e sarà inserito nell’archivio di Etnografia e Storia sociale della Regione.

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