Collio e Bovegno verso il voto:
per i sindaci sarà caccia al bis

di Edmondo Bertussi
Mirella Zanini, sindaco di Collio
Mirella Zanini, sindaco di Collio
Mirella Zanini, sindaco di Collio
Mirella Zanini, sindaco di Collio

Alcune certezze, tanti punti interrogativi: si può riassumere così la situazione a Collio e Bovegno a venti giorni dalla presentazione delle liste. Una situazione fluida e in evoluzione, che potrebbe ancora riservare delle clamorose sorprese.

A COLLIO. Cominciando dal primo, circa 2000 elettori, ricordiamo che nel 2011 fu sfida vera all’ultimo voto, dopo il commissariamento a luglio 2010, tra le due civiche «Uniti per Collio» (simbolo Dosso Alto con aquila) con candidato Giuseppe Bonomini vicesindaco, e «Alta Valle Trompia Collio» (simbolo la genziana azzurra) che riproponeva la uscente Mirella Zanini (sindaco dal 2004). Un confronto tra due quarantacinquenni quasi coetanei ma con stili molto diversi: calmo e sperimentato amministratore Bonomini, in consiglio da 16 anni, cresciuto a suo tempo nelle file della Dc; irruente la Zanini, con simpatie politiche azzurre. Prevalse per 39 voti la Zanini, incoronata dalla sua frazione San Colombano, mentre nel capoluogo e nelle altre frazioni era avanti Bonomini. La Zanini in un certo senso ha camminato sul velluto incassando qualche cosa come 1,5 milioni dalla cessione della quota del Comune della concessione per la centralina costruita e funzionante sul Bavorgo. Ed è di questi giorni l’appalto di nuove opere importanti come la copertura in sintetico dei campi da calcio comunali e il tratto di ciclopedonale San Colombano-Cavada verso Collio. Si ricandida ed (dichiara) è intenzionata a riconfermare la sua squadra aggiungendo in lista l’undicesimo che la legge prevede. Sull’altro fronte Giuseppe Bonomini rilascia una breve dichiarazione: «Ci sarà sicuramente la lista emanazione del nostro gruppo storico. Carte rigorosamente coperte su programma e squadra compreso il candidato sindaco. Sarà tutto chiaro alla presentazione del 7 maggio».

A BOVEGNO. 1900 elettori, sfida a due tra civiche come nel 2011: Tullio Aramini uscente per la conferma, Manolo Rossini già suo avversario per diventarlo. Allora Tullio Aramini con la civica «Bovegno Domani» che riuniva anche nel simbolo le due liste di minoranza uscenti («Indipendenti Bovegnesi» e «Civica per Bovegno»), sbancò letteralmente la roccaforte storica della Lega Nord. Col 61% prevalse nettamente sulla lista «Civica Rossini Sindaco» benedetta dai vertici provinciali Lega-Pdl. Pagò sicuramente la netta opposizione delle ex minoranze al «Progetto Monte Campione» (villaggio turistico e seggiovia dai Prati Magri a Dosso Rotondo) svanito nei successivi fallimenti consecutivi delle società operanti nella stazione invernale. Ma proprio da qui venne il primo «macigno» da neutralizzare per Aramini e i suoi: attraverso la società partecipata Bovegno Impianti il Comune si era impegnato con garanzie bancarie per l’acquisto della nuova ultima seggiovia in funzione sul versante camuno.

Per uscirne salvando le proprietà comunali ha sborsato 300.000 euro fronteggiati da mutuo. Questo non ha impedito opere pubbliche (antisismiche alle medie e tante altre) nel quinquennio per 1,5 milioni senza indebitare ulteriormente il comune. Sulle due squadre carte coperte come a Collio. Soltanto nei prossimi giorni la nebbia che avvolge l’alta valle andrà via via diradandosi lasciano spazio alle certezze.

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