Commercio in crisi nera Nel tempio di rock e pop la musica è (quasi) finita

di Fabio Zizzo
Lumezzane Vincenzo Matteo Alberti nel suo negozio musicale in chiusura: un punto di riferimento per la Valgobbia che se ne va
Lumezzane Vincenzo Matteo Alberti nel suo negozio musicale in chiusura: un punto di riferimento per la Valgobbia che se ne va
Lumezzane Vincenzo Matteo Alberti nel suo negozio musicale in chiusura: un punto di riferimento per la Valgobbia che se ne va
Lumezzane Vincenzo Matteo Alberti nel suo negozio musicale in chiusura: un punto di riferimento per la Valgobbia che se ne va

Ha riaperto dopo le vacanze estive, come ha fatto ininterrottamente per 22 anni, ma questa è l’ultima puntata per il negozio «Vins Music» di via Montini, a Lumezzane Sant’Apollonio. Il titolare, Vincenzo Matteo Alberti, originario della Basilicata ma cresciuto in Valgobbia diventando un’istituzione tra lavoro, impegno civico e volontariato, ha deciso che a fine anno abbasserà per sempre la saracinesca. «Lo faccio a malincuore, per me questa è una passione più che un lavoro - assicura -. La musica è la mia vita, ma i rincari e le spese non mi permettono più di proseguire. E in più da novembre mi godrò la pensione da dipendente e commerciante, ma continuerò a lavorare nel settore musicale». Nel frattempo si sta liberando della merce che riempie vetrine e scaffali, proponendo sconti attraverso la distribuzione di coupon allegati a un periodico locale: la campagna durerà fino al 22 ottobre organizzata dal comitato «Commercianti Lumezzane insieme» di cui Vincenzo è presidente. Si tratta di un vero tesoro per gli appassionati: «Ho 20mila cd, 2/3mila dvd e altri duemila vinili - spiega -. Il mio negozio deposito è un vero mondo». Dal 1999 l’attività è un punto di riferimento, anche attraverso la vendita di biglietti per i concerti, e si è arricchita di perle musicali introvabili. «Qui dentro sono sempre rimasto un 30enne pieno di sogni e voglia di fare. Oggi i clienti mi chiedono cd come articoli da regalo - aggiunge Vincenzo - ma i vinili stanno di nuovo prendendo piede. Quegli degli anni ’70 e ’80, tra Pink Floyd, Deep Purple e Led Zeppelin, vanno per la maggiore. I 33 giri di Battiato, Battisti e De André che trovi solo alle fiere. Poi sono arrivate queste - aggiunge indicando alcune chiavette da computer - che hanno rovinato il modo di ascoltare la musica». Il malincuore si intensifica parlando della mazzata dei due anni di pandemia «che hanno disabituato la gente a uscire di casa e andare nei negozi». Si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe affermando che «le nuove regole per i commercianti, compreso il pos, ci penalizzano. Bisogna evitare che le piccole attività chiudano a favore delle multinazionali». Il titolare di Vins Music, operativo a pieno ritmo dal 2001 (nei primi anni gestito anche dalla madre oggi scomparsa) dopo oltre vent’anni trascorsi in una fabbrica di Lumezzane, ha già le idee chiare sul futuro: «Nei primi sei mesi di pensione vorrei fare qualche viaggio e del negozio conserverò alcuni ricordi, il resto lo metterò in vendita sul web - spiega - ma parteciperò alle fiere dell’hobbistica e continuerò a scrivere libri, anche una raccolta di fiabe. Oltre alle consulenze musicali (ha contribuito a far conoscere i Modà quando erano ancora sconosciuti) e alle serate da dj all’Ariston». •.

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