Con il bonus facciate il centro si rifà il trucco

Alcuni degli interventi realizzati grazie al bonus facciate
Alcuni degli interventi realizzati grazie al bonus facciate
Alcuni degli interventi realizzati grazie al bonus facciate
Alcuni degli interventi realizzati grazie al bonus facciate

Marco Benasseni L’emergenza sanitaria non ferma le politiche di valorizzazione dell’Alta Valtrompia. E a fianco del progetto Valli Resilienti, ci sono le iniziative dei singoli comuni. A partire da quello di Bovegno, che ha avviato un percorso di valorizzazione dei centri storici investendo risorse proprie o derivanti da finanziamenti regionali, provinciali e della Comunità Montana. Il tutto coinvolgendo i privati nel miglioramento delle condizioni estetiche delle proprie abitazioni, indicando tipologia di arredi da impiegare, colori delle tinteggiature e modalità di recupero. IL BANDO PER IL RECUPERO delle facciate che si è chiuso un paio di mesi fa e ha garantito un contributo a fondo perduto a chi ha messo mano agli immobili dei centri storici di Graticelle, Castello, Piano San Rocco, Ludizzo, Savenone, Predondo, Zigole e Magno. «Per quello che andremo a riaprire quest’anno - precisa il sindaco Manolo Rossini - estenderemo le agevolazioni alle abitazioni fuori dal centro. Abbiamo riscontrato la presenza di case storiche con muri in pietra un po’ in tutto il paese. Gli effetti economici del bando sono stati molto positivi: a fronte dei mille euro che il Comune eroga come contributo, i privati ne spendono cinque volte di più. Stimiamo che gli 8mila euro finanziati per il bando 2019 abbiamo mosso circa 40mila euro». Per rifare il trucco al paese e tenersi stretti i villeggianti che amano le case di pietra e di legno, l’amministrazione stanzierà altri 10mila euro per il 2020, ma il sindaco assicura che non ci saranno problemi ad aumentare il tetto se sarà necessario. Quali sono i lavori ammessi? I proprietari potranno riqualificare le facciate in pietra a vista esistenti con interventi di pulizia e di riempimento uniforme degli spazi liberi; oppure eseguire opere di rivestimento con pietra del luogo (Verrucano Lombardo o Carniola di Bovegno) di facciate intonacate. Possono entrare in graduatoria anche le richieste di restauro delle facciate in pietra ricoperte da intonaco che prevedono la rimozione della malta per valorizzare le parti esterne originali. Eventuali tinteggiature o decorazioni di spigoli o cornici, a porte e finestre, dovranno essere eseguite in bianco oppure marrone chiaro pastello. Il regolamento prevede un tetto massimo di 1000 euro per ogni richiedente. Per la riqualificazione delle facciate con pietra a vista il Comune concede 10 euro al metro quadrato, 35 per il rivestimento con pietre autoctone e 40 euro per la riqualificazione della facciate in pietra intonacata. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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