Concesio riscopre il senso della comunità

La Protezione civile consegna i presìdi sanitariParte delle mascherine impacchettate e pronte per la distribuzioneUna delle sarte volontarie di Concesio al lavoro
La Protezione civile consegna i presìdi sanitariParte delle mascherine impacchettate e pronte per la distribuzioneUna delle sarte volontarie di Concesio al lavoro
La Protezione civile consegna i presìdi sanitariParte delle mascherine impacchettate e pronte per la distribuzioneUna delle sarte volontarie di Concesio al lavoro
La Protezione civile consegna i presìdi sanitariParte delle mascherine impacchettate e pronte per la distribuzioneUna delle sarte volontarie di Concesio al lavoro

Marco Benasseni Parlare di positività in questo periodo è apparentemente difficile, ma indubbiamente qualcosa è cambiato nella quotidianità di tante persone. E, con una dimostrazione efficace della possibilità di superare angoscia e paura, è cambiato in meglio. A CONCESIO, per esempio, si è creata una consistente rete di solidarietà ed è nata una voglia di fare comunità che non sono passate inosservate. C’è chi aiuta i vicini di casa impossibilitati a muoversi a fare la spesa, chi differenzia o butta la spazzatura ai malati o mette a disposizione il proprio tempo per gestire i bambini di chi lavora. Ma non solo. Nei giorni scorsi, infatti, nella cittadina della bassa Valtrompia è partita una raccolta di tessuti per realizzare mascherine fatte a mano - ovviamente non sanitarie - che vengono consegnate su richiesta. E nel frattempo sono state donate al Comune anche mille mascherine chirurgiche e un centinaio di quelle FFP2 che ovviamente verranno distribuite in base ai bisogni dei cittadini. «Abbiamo raccolto materiale a sufficienza per la produzione di protezioni in rapporto alla nostra capacità produttiva. I volontari hanno già distribuito 2.800 mascherine chirurgiche e 1.500 lavabili - precisa il vicesindaco Guido Lazzari -. I pezzi fatti meravigliosamente a mano dalle sarte volontarie che si sono messe a disposizione non sostituiscono i dispositivi certificati, ma considerata la gravissima e cronica mancanza possono essere una prima barriera di protezione per limitare il contatto mani, bocca, occhi». Se a impegnarsi nella raccolta della «materia prima» e nella fase di consegna delle protezioni ci sono i volontari della protezione civile, alle macchine per cucire lavorano alcune sarte che hanno imparato il mestiere grazie al corso promosso lo scorso anno dalla Fondazione Cesar. «Quelli che stiamo realizzando utilizzando tende e vestiti da riciclare non sono veri e propri dispostivi di protezione individuale, ma indumenti riconvertiti che vanno lavati prima dell’uso - spiega Erika Vaccari, assessore ai Servizi sociali -. Sono stata contattata dalla presidente di Cesar che lo scorso anno aveva promosso, proprio a Concesio, un corso di cucito per disoccupate. Oggi 11 corsiste si sono fatte carico di restituire il favore aiutando la comunità mettendo in pratica il mestiere; ma anche altre 7 sarte del paese si sono messe a disposizione». LE VOLONTARIE producono un centinaio di pezzi al giorno, e inoltre ci sono due realtà professionali che stanno offrendo supporto nella cucitura. Il covid 19 ha azzerato anche il campanilismo che da sempre vive a Concesio e nei paesi della valle in generale: nessuno più parla di quartieri o di strade e il concetto di confine tra le frazioni sembra essersi dissolto. L’attenzione è piuttosto sulle associazioni e sui volontari all’opera per rispondere ai bisogni ricostruendo un vero senso di comunità. Funziona bene anche lo sportello telefonico covid 19 attivato dal Comune (al 320 4393631) che i cittadini chiamano per richiedere buoni spesa, pacchi a domicilio, o dritte sulla morosità incolpevole. «Le richieste di aiuto alimentare per ora sono state una decina, più di 70 invece le telefonate - racconta l’assessore -. Ci chiedono chiarimenti sulla quarantena, informazioni sui negozi aperti ma anche su come gestire la quotidianità con un malata». Tornando alle mascherine, vengono distribuite agli ultra 65enni (e a chi deve assisterli) e alle categorie a rischio. Per prenotarle basta telefonare all’assessore Vaccari al numero 333 5820647: da oggi ne verranno consegnate 670, e altre 3000 sono in arrivo. •

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