«Così funziona il sistema Ringraziare ha un prezzo»

di PA.CI.
Indagini coordinate dalla Procura
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«Ora le spiego come funziona il sistema Gardoni». Così il 12 settembre iniziava l’interrogatorio Federico Marziale, uno degli imprenditori finiti al centro nella tempesta giudiziaria che ieri mattina ha investito Concesio. L’imprenditore edile, sentito tre volte dal magistrato, aveva raccontato di non avere mai partecipato a una vera gara per effettuare i lavori per il Comune di Concesio. «L’ingegnere» lo contattava al telefono per affidargli gli appalti da effettuare con urgenza. Marziale aveva spiegato che per potere tenere aperta la sua attività non poteva rifiutarsi. La necessità di lavorare faceva scattare quella che l’imprenditore non esita a definire «una trappola». L’imprenditore aveva posi spiegato che Gardoni, con la scusa dei pochi fondi del Comune, rinvia sempre l’emissione della determina dirigenziale necessaria per sbloccare il pagamento e permettere all’imprenditore di fatturare. E le determine riguardavano lavori i realtà già fatti. Per garantirsi i pagamenti l’imprenditore, come ha raccontato al magistrato, aveva dovuto tenersi buono il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune. «PER CHI lavora nel pubblico come me è davvero un lusso - aveva spiegato - Gente come Gardoni va, per così dire, ringraziata se ti permette di lavorare». E il ringraziamento aveva un prezzo. L’imprenditore raccontava di essere arrivato a regalare un telefonino nuovo al funzionario in occasione del suo compleanno, ma che nonostante i suoi «atti di benevolenza» vantava un credito con il Comune di 100mila euro. Liberandosi «di un peso enorme» Marziale aveva raccontato che il sistema delle determine in differita rispetto ai lavori era la sua rovina. «Senza determina io non posso fatturare e non vengo pagato. Così rimango esposto con le banche, con i dipendenti e con i fornitori. Mia moglie mi ha detto che avrei fatto meglio a lavorare in fabbrica».

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