Covid e niente ristori e la birreria affonda

L’ex barista  Giacomo Bettini
L’ex barista Giacomo Bettini
L’ex barista  Giacomo Bettini
L’ex barista Giacomo Bettini

«Ho chiuso il mio locale perché non c’era speranza di riaprire. Non è stata una decisione presa a cuor leggero. Da un mese lavoro alle trafilerie». Inizia così lo sfogo di un ragazzo lumezzanese che racconta la sua storia sulla pagina LumeDì. Due mesi fa Giacomo Bettini ha abbassato la serranda del suo «Black Rose», la birreria in cui ha investito anni di lavoro e passione. Si dice che chiusa una porta se ne apra sempre un’altra, ma dover serrare quella del proprio locale non è semplice. La sua colpa è stata quella di aver avviato un’attività considerata «non necessaria», ma per lui il cassetto era necessario, eccome. La sua storia ha fatto il giro del paese il Primo Maggio insieme a quella di tanti altri ristoratori, operatori turistici, artisti e commercianti che, come lui, avrebbero voluto festeggiare lavorando. «Lumezzane, paese di lavoratori, sia sempre in prima linea contro lo sfruttamento e in difesa dei diritti - dichiarano gli amministratori della pagina Facebook -. Se i paesi avessero un compleanno quello di Lumezzane sarebbe il Primo Maggio».•. M.Ben.

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