I Comuni di Confine? Li aiuta un lumezzanese

di M.BEN.
Nicola Adriano, primo a sinistra, col ministro Francesco Boccia
Nicola Adriano, primo a sinistra, col ministro Francesco Boccia
Nicola Adriano, primo a sinistra, col ministro Francesco Boccia
Nicola Adriano, primo a sinistra, col ministro Francesco Boccia

Per molti sono forse una definizione oscura, ma per gli amministratori (e anche per i cittadini) dei paesi vicini alla «frontiera» con province autonome e regioni a statuto speciale, i fondi per i Comuni di Confine sono un concetto chiarissimo. E gli aiuti ai sindaci di quei municipi d’Italia che sarebbero doppiamente svantaggiati arrivano grazie all’impegno di un cittadino di Lumezzane. È per il lavoro di Nicola Adriano che ricevono da anni i finanziamenti necessari per garantire servizi alla persona, infrastrutture, sviluppo locale, marketing territoriale e aiuti alle imprese. SI TRATTA di 188 municipi che, vicini di casa di territori fiscalmente avvantaggiati e quindi più ricchi, vengono sostenuti con iniziative speciali del Governo, che di anno in anno stanzia le somme loro destinate e redige il bando di assegnazione. Già presidente di Asscomiconf dal 2008 al 2012, successivamente segretario nazionale dell’Assco (l’Associazione sostegno Comune), ruolo che ricopre anche oggi, già dal 2005 Adriano si è preso a cuore le necessità dei paesi di confine visitandoli, mantenendo i contatti coi sindaci, diventandone punto di riferimento e raccogliendone istanze, criticità e necessità, diventando quindi messaggero e promotore nelle istituzioni centrali. «Non vivo in un Comune di confine ma ne conosco le difficoltà: perciò da anni mi dedico con determinazione a difendere questi territori che, per la loro ubicazione, vivono grandi disparità e gravi disagi - spiega il funzionario lumezzanese -. Dopo i primi anni in cui il dialogo con il ministero era abbastanza proficuo e ci aveva permesso di portare ai territori risposte concrete, per un lungo periodo è sembrato che le priorità fossero sempre altre, oppure non c’erano abbastanza soldi, o ancora venivano agevolati Comuni di un’area rispetto a tutti gli altri». Da un paio d’anni, invece, i rapporti sono tornati a essere soddisfacenti; i risultati ottenuti e i finanziamenti effettivamente erogati. «In quest’ultimo anno, segnato dalla pandemia, la mia attività nell’Associazione non si è fermata, anzi siamo riusciti a ottenere l’inserimento nella legge di bilancio di 47,5 milioni per i Comuni di Confine, per i quali entro la fine di questo mese verrà emesso il bando - aggiunge Adriano -. Mi spiace solo che quelli bresciani non possano beneficiare della mia e nostra attività perché, confinando con le province autonome di Trento e Bolzano, sono regolamentati da altri fondi». •

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