I marciapiedi inesistenti diventano caso politico «Persa un’occasione»

di Fabio Zizzo
Il tratto di strada fra Piatucco e Gazzolo privo di marciapiedi: è diventato ormai quasi impossibile realizzarli
Il tratto di strada fra Piatucco e Gazzolo privo di marciapiedi: è diventato ormai quasi impossibile realizzarli
Il tratto di strada fra Piatucco e Gazzolo privo di marciapiedi: è diventato ormai quasi impossibile realizzarli
Il tratto di strada fra Piatucco e Gazzolo privo di marciapiedi: è diventato ormai quasi impossibile realizzarli

Dal centro storico e dello shopping di Piatucco a quello di Gazzolo, a Lumezzane, c’è poco più di un chilometro e mezzo di distanza, pianeggiante lungo via Matteotti e viaq Padre Bolognini, che molti residenti della zona percorrono a piedi. Ma a «rovinare» la passeggiata c’è un tratto di viale privo di marciapiedi e delimitato da un'area usata come parcheggio, che rischia di essere pericoloso per i pedoni tra i veicoli. Un disagio che si trascina da decenni, ma tornato attuale in questi giorni con un’interpellanza presentata in Consiglio comunale da Civica per Lumezzane, Pd e Italia Viva. Perché adesso? Il motivo riguarda il lungo muro esterno di un edificio residenziale che poggia direttamente sul ciglio della strada, continuando a interrompere il percorso pedonale. Sulla parete instabile e pericolante pendeva un’ordinanza di messa in sicurezza, che il titolare ha risolto con i lavori di consolidamento. Un’occasione persa, forse l’ultima, per realizzare il marciapiede: secondo i consiglieri di minoranza, su quel luogo si poteva arrivare a un accordo tra Comune e privato per arretrare la parete e cedere uno spazio dove completare il percorso pedonale. Ma non ì stato fatto. «Uno dei primi proprietari era l’istituto diocesano per il sostentamento del clero - ha spiegato l’assessore al Patrimonio Andrea Capuzzi - mentre il primo contatto con il Comune è stato nel 2018 e fino all’anno successivo non si è riusciti a chiudere la trattativa. A gennaio 2020 non c’erano novità sulle condizioni dei privati, onerose per il Comune che chiedeva invece una cifra simbolica solo per poter costruire un pezzo di marciapiede. Poi l’edificio è passato a un altro proprietario che non ci ha mai formalizzato alcuna proposta». Ma la sensazione dai banchi delle minoranze è di aver perso un’occasione per migliorare la mobilità pedonale: «Sarebbe dovuto intervenire il Comune - dice il consigliere Matteo Zani (Iv) -: ci si doveva muovere per la sicurezza dei pedoni». Sulla stessa onda il collega Mauro Sigurtà (Continuità): «Il marciapiede, anche se il Comune avesse dovuto spendere, sarebbe stata un’opera giusta e importante che avrebbe risolto le criticità». •.

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