Il Centro civico 2.0 si avvicina e ora si va a caccia di un nome

di Fabio Zizzo
Lumezzane  Uno scorcio del nuovo Centro civico che verrà inaugurato a fine ottobreUn’altra immagine della ex elementare di Faidana ristrutturata
Lumezzane Uno scorcio del nuovo Centro civico che verrà inaugurato a fine ottobreUn’altra immagine della ex elementare di Faidana ristrutturata
Lumezzane  Uno scorcio del nuovo Centro civico che verrà inaugurato a fine ottobreUn’altra immagine della ex elementare di Faidana ristrutturata
Lumezzane Uno scorcio del nuovo Centro civico che verrà inaugurato a fine ottobreUn’altra immagine della ex elementare di Faidana ristrutturata

Sono trascorsi cinque anni dalla chiusura di quella che era una scuola elementare mandata in pensione dalla carenza di studenti: il prossimo ottobre, la ex «Madre Teresa di Calcutta» di Lumezzane Faidana tornerà a vivere con un nuovo aspetto e nella nuova funzione di centro civico e tecnologico d’avanguardia. Terminata la ristrutturazione (interrotta, o meglio purtroppo allungata e resa più costosa dal verificarsi di alcuni episodi di vandalismo) avviata dalla precedente amministrazione, e con la gara per trovare l’impresa che si occuperà dell’allestimento interno ancora in corso, la nuova organizzazione degli spazi è stata presentata nei giorni scorsi dal sindaco Josehf Facchini e dall’assessore ai Lavori pubblici Claudio Gnutti. A partire dalla biblioteca civica «Felice Saleri», che qui troverà la nuova destinazione in spazi raddoppiati, e dal trasferimento qui anche della sala consiliare. Citati i «pezzi forti», a completare l’elenco degli inquilini saranno un punto informazioni, spazi dedicati a laboratori, contenitori per bambini, famiglie e associazioni, l’emeroteca, sale per riunioni, studio e lettura, spazi multimediali, un polo tecnologico e altri per il coworking e lo smart working. Senza dimenticare la possibilità di ospitare nel centro civico eventi artistici e musicali, e l’installazione di un bar, di una terrazza e di aree relax. Sfruttando la flessibilità degli spazi open space e collegati tra loro con scale e ascensori anti barriere architettoniche, si punta su arredi e illuminazione smart per mettere in funzione una struttura a impatto energetico zero, che sarà in grado di autoalimentarsi. L’edificio di via Moretto, disposto su quattro livelli per un totale di oltre 800 metri quadrati, è incastonato accanto alla sede degli alpini di San Sebastiano e proteso verso il parco giochi Don Carlo Gnocchi, che diventerà un giardino pubblico inclusivo a completamento della riqualificazione della zona. A ispirare la nuova funzione sono stati gli esempi esistenti nella vicina Concesio e altre realizzazioni esistenti a livello nazionale e nel Nord Europa. Il lavoro di allestimento progettato dall’Ufficio tecnico (la gara verrà attuata entro fine mese, l’affidamento nei primi giorni di luglio e l’inaugurazione alla fine di ottobre) prevede un costo di 200 mila euro a carico del Comune nel quadro di un’operazione totale, compresa la precedente ristrutturazione, che costerà 2,4 milioni di euro e che può contare sui contributi dal Fondo europeo di sviluppo regionale. «Il contenuto deriva da un progetto in house, una nuova idea innovativa per un centro civico polifunzionale aperto a tutti - sottolinea il primo cittadino Facchini -, ma abbiamo delle idee anche per un secondo step. Al servizio dell’edificio ci sono circa 50 posti auto in più che abbiamo ricavato disponendo il senso unico su via Moretto e sulla vicina via Tito Speri». L’unico elemento mancante è il nome che verrà dato al nuovo centro civico: il sindaco ha annunciato un sondaggio rivolto ai cittadini su un paio di scelte che verranno proposte.•.

Suggerimenti