Il conflitto in seconda linea Viaggio tra le vittime civili

di M.BEN.

È un approccio particolare quello che Bovezzo dà al racconto della Grande guerra. Succede con la mostra che sarà inaugurata oggi alle 18,30 con una performance dell’attore Filippo Garlanda, e con la quale gli assessorati a Cultura, Servizi sociali e Pari opportunità, con la collaborazione di diverse associazioni e del gruppo alpini, vogliono ricordare soprattutto le fasce deboli coinvolte nel conflitto. «In occasione del centenario dalla fine della guerra abbiamo voluto commemorare il costo umano e sociale anche per la piccola popolazione di Bovezzo - racconta l’assessore Sara Ghidoni -. Era arrivata a bussare all’uscio di ogni casa, ha strappato con forza ogni abitante dalla quotidianità. E non ha risparmiato nessuno». Ecco allora la scelta, con l’evento «La guerra sull’uscio di casa», di rivolgere lo sguardo alla vita e al contributo materiale, morale, emotivo, economico e affettivo delle donne, quasi sempre dimenticate dalla storia, e dei bambini, anche loro protagonisti e vittime in quegli anni. La mostra è solo la prima di una serie di iniziative messe in campo dal Comune per portare la comunità a riflettere sulla fatica e il dolore che il cosiddetto «fronte interno» aveva dovuto subire. L’esposizione si articola in tre sezioni: «Il Fronte esterno», dedicata ai soldati di Bovezzo che hanno combattuto e sono caduti; «Il Fronte interno», che racconta attraverso fotografie recuperate anche dall’archivio Negri il cambiamento avvenuto nel mondo delle donne e dei bambini, e infine una parte documentale, a cura dell’associazione Cenni storici, di alpini, Musil e Fondazione Micheletti, che mostra testi e reperti. Sono poi previste due commemorazioni: sabato alle 19,30 davanti al monumento ai caduti di piazza Rota è in programma una cerimonia per il 70esimo del gruppo alpini; domenica alle 9,15 è previsto il raduno nella sede Ana, da dove partirà il corteo fino alla parrocchiale. •

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