Il soccorso in montagna ha inserito il «turbo»

di Marco Benasseni
Orientarsi sui monti: ora sarà più facile anche per i soccorritori
Orientarsi sui monti: ora sarà più facile anche per i soccorritori
Orientarsi sui monti: ora sarà più facile anche per i soccorritori
Orientarsi sui monti: ora sarà più facile anche per i soccorritori

Dopo anni di lavoro e lunghe camminate su e giù per i monti di Lumezzane, il progetto «Montagne sicure» è completo. Merito del Cai che per la prima volta in Italia ha mappato i punti di riferimento sui monti della Valgobbia con percorsi comodi e veloci messi a disposizione dei soccorritori. «TUTTO è nato dall’esperienza diretta di un volontario che dovendo effettuare un recupero ha avuto difficoltà a localizzare il punto dell’incidente - racconta il presidente Fabio Bonfanti -. Raggiunto l’infortunato, ha saputo che avrebbe potuto percorrere una strada più veloce». Fondamentale per la mappatura dei sentieri è stata la collaborazione tra il Cai lumezzanese, per la profonda conoscenza del territorio, e la Croce Bianca, che ha fornito il primo supporto economico per l’acquisto dei materiali. Da tempo il gruppo alpino si è fatto carico di dotare i sentieri di sua competenza di nuovi cartelli segnaletici che riportano dati utili ad una eventuale veloce localizzazione in particolar modo in prossimità di deviazioni o incroci; mentre il progetto «Montagne sicure» ha comportato il censimento di case e baite di Lumezzane e dintorni. Il territorio è stato suddiviso in zone, ad ogni casa è stato assegnato un codice numerico che identifica la località e l’edificio, inoltre per ogni singola baita si è provveduto a rilevare le coordinate Gps. Il tutto è stato poi stampato su un pannello da affiggere in prossimità della casa e comunque visibile agli eventuali escursionisti che dovessero trovarsi in difficoltà. Ai proprietari delle abitazioni è stato consegnato un fumogeno, utile nel caso dovesse essere necessario l’intervento dell’elicottero ed alcune semplici istruzioni di primissimo soccorso su cosa fare e non gare in caso di incidente o malore. «Un lavoro enorme se si considera che intorno al nostro paese ci sono oltre 600 tra baite e seconde case - continua Bonfanti -. Per ognuna è stato scelto il percorso più veloce e sicuro per raggiungerle, sono stati rilevati i tempi di percorrenza, l’accessibilità in ambulanza ,fuoristrada oppure a piedi. Sono state realizzate delle mappe con evidenziati i percorsi di accesso alle case, evidenziando con colori diversi se percorribili da ambulanza ( verde), fuoristrada (giallo) e a piedi (rosso)». Le mappe sono state messe a disposizione degli organi preposti al soccorso: Centrale operativa 112, Vigili del fuoco e Protezione civile. •

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