Il turismo chiede spazio Un’accoglienza «agile» nel palazzo Beccalossi

Gardone  L’esterno del palazzo destinato a diventare anche una struttura di accoglienza turistica
Gardone L’esterno del palazzo destinato a diventare anche una struttura di accoglienza turistica
Gardone  L’esterno del palazzo destinato a diventare anche una struttura di accoglienza turistica
Gardone L’esterno del palazzo destinato a diventare anche una struttura di accoglienza turistica

Un tempo era palazzo Beccalossi, ora si chiama Buizza-Cancarini, e nei prossimi anni subirà un altro cambio; non nel nome ma nella destinazione: si trasformerà in un punto di accoglienza turistica e nella casa della cooperativa Linfa. È infatti iniziata la co-progettazione tra il Comune di Gardone e la cooperativa di comunità guidata da Paolo Romagnosi. Nei mesi scorsi la proposta era stata portata in consiglio comunale per una prima condivisione, poi è arrivato il via al progetto di ospitalità agile che «si basa su tre pilastri: rigenerazione, innovazione sociale e sostenibilità - spiegano l’assessore alla Progettazione Luca Ghibelli e la vicepresidente di Linfa, Giulia Corsini -. È da poco iniziata la fase si coprogettazione per dare nuova vita a palazzo Beccalossi, nel centro di Gardone. 1.200 metri quadrati con una pianta a C organizzata attorno a un cortile, e uno sviluppo su seminterrato, tre piani fuori terra e un sottotetto che ospiteranno camere e piccoli appartamenti per l’accoglienza». Sarà un’operazione di rigenerazione urbana e di valorizzazione del centro «nata dal mandato affidato all’Università di Brescia per portare avanti alcune ipotesi di intervento per il recupero di immobili. Tra questi c’era appunto palazzo Cancarini - aggiunge Ghibelli -. Dopo il recupero della palazzina Liberty, quella con Linfa è una nuova opportunità di valorizzazione». Oltre a mettere a disposizione camere e appartamenti per i turisti o per chi viaggia per lavoro, Linfa costruirà da qui pacchetti per la valorizzazione del territorio. Attraverso la sua app già propone una serie di esperienze turistiche, sportive ed enogastronomiche in Valtrompia, ma restava il problema dei «vuoti» nell’accoglienza. In Valtrompia hotel e bed&breakfast si contano sulle dita di due mani, e i posti letto potrebbero non rispondere alle esigenze turistiche di un territorio che si sta reinventando. Il progetto di Linfa e del Comune di Gardone sarà ultimato tra circa due anni e mezzo, forse prima della fine del mandato del sindaco Pierangelo Lancelotti, quindi non potrà essere un punto d’appoggio per Brescia capitale della cultura 2023.•.

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