In Rsa il vaccino fa il pieno tra gli operatori

di Marco Benasseni
Un ospite della Rsa commosso stringe la mano di un parente
Un ospite della Rsa commosso stringe la mano di un parente
Un ospite della Rsa commosso stringe la mano di un parente
Un ospite della Rsa commosso stringe la mano di un parente

La Rsa Villa Fiori di Nave rialza la testa. Dopo mesi difficili a causa di un focolaio all’interno della struttura è iniziata la campagna vaccinale anti-Covid che ha visto l’adesione del 100% del personale: 120 dosi sono già state somministrate a operatori e ospiti, il resto arriverà nei prossimi giorni. Questo ha permesso alla struttura, ormai Covid free, di accogliere 11 persone. GRAZIE alla raccolta fondi avviata nelle ultime settimane sono stati anche recuperati circa 25mila euro, tra i benefattori c’è un donatore che in realtà non ha più parenti nella Rsa ma ha comunque staccato un assegno da 4 mila euro per il tunnel degli abbracci che sarà pronto a giorni. «Abbiamo vaccinato circa il 50 per cento del personale. Sono orgogliosa della totale adesione degli operatori e dei collaboratori che gravitano attorno alla struttura - dichiara la direttrice Laura Corbellini - confermo la volontà di tutti noi di vaccinarci. Per noi è fondamentale riconsegnare alla nostra struttura l’immagine di affidabilità che merita. L’obiettivo è tutelare al meglio i nostri ospiti. Quando il virus entra diventa difficile da gestire». La direttrice spende splendide parole per tutto il team della Casa di riposo. «Voglio ringraziare tutti. Abbiamo avuto, in tempi e per ragioni diverse, fino a 30 dipendenti in malattia. Non c’è mai stato un operatore che si sia rifiutato di rientrare per coprire il collega. Tutti hanno dimostrato solidarietà e abnegazione in un periodo complicato. È stato un periodo difficile, c’è stata tanta sofferenza da queste parti. Abbiamo perso ospiti molto anziani con i quali c’era un forte legame. Non è stato facile, ma abbiamo dato tutto ciò che potevamo». L’accoglienza di nuovi ospiti è stata agevolata dalle 12 camere libere che hanno semplificato la fase di isolamento prima dell’inserimento nella comunità della residenza socio assistenziale. La raccolta fondi? «Durante la prima emergenza abbiamo raccolto 60mila euro, con la seconda campagna siamo a quasi 25mila euro - risponde Corbellini - mi ha colpito la donazione di una persona che non ha più parenti in Rsa: ci ha consegnato 4 mila euro da destinare al tunnel degli abbracci che stiamo realizzando con una ditta di Nave». Con circa 20 posti liberi nella Rsa e 8 letti vuoti nei mini alloggi la direttrice ha dovuto richiedere alcune ore di cassa integrazione, ma la speranza è di poter coprire presto i posti vuoti per permettere a tutti di tornare regolarmente al lavoro. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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