Istruzione, ecco i conti Il nuovo piano decolla verso un futuro di tagli

di Fabio Zizzo
Nella elementare «Aldo Moro» di Lumezzane a settembre non ci sarà la classe prima
Nella elementare «Aldo Moro» di Lumezzane a settembre non ci sarà la classe prima
Nella elementare «Aldo Moro» di Lumezzane a settembre non ci sarà la classe prima
Nella elementare «Aldo Moro» di Lumezzane a settembre non ci sarà la classe prima

La relativa tranquillità della situazione sanitaria ha permesso nei giorni scorsi al consiglio comunale di Lumezzane (che si è comunque riunito ancora una volta in remoto) di tornare a rispettare una tradizione che lo scorso anno, per effetto della pandemia, non era stata osservata: la consuetudine di approvare alla fine di luglio, prima della pausa estiva, il piano di interventi per l’attuazione del diritto allo studio del prossimo anno scolastico. Il corposo pacchetto di finanziamenti è stato presentato dagli assessori all’Istruzione e da quella ai Servizi alla persona, ovvero Lucio Facchinetti e Sonia Peli, e il primo ha subito messo le mani avanti annunciando che già a partire da settembre il tavolo tecnico della scuola dovrà occuparsi del futuro del sistema valgobbino dell’istruzione. Il motivo è chiaro e noto a tutti: da tempo ormai in Valgobbia si registra un continuo calo degli abitanti (nei primi cinque mesi dell’anno, secondo i dati Istat, ci sono state solo 50 nascite a fronte di 110 decessi) che alla fine di maggio erano poco più di 21.500, oltre cento in meno in neanche un semestre. Questo ovviamente si riflette sulla popolazione scolastica, tanto che a settembre non partirà la prima classe all’elementare «Aldo Moro» di Fontana. Il dimensionamento, quindi, è il tema centrale. «Se il trend in calo continuerà - ha ammesso l’assessore - nei prossimi 5-6 anni si dovrà andare verso la riduzione dei plessi periferici e verso un unico istituto comprensivo rispetto ai due attuali». Tornando al Piano per il diritto allo studio per il 2021-22, si parla di un investimento da quasi 1,7 milioni di euro e della conservazione di tutti i servizi e degli importi di spesa tra trasporto, mensa e pre scuola. Il piano contiene anche misure per gli asili (160 euro di retta mensile per gli statali e 220 per le strutture paritarie; con queste ultime che beneficiano di 410 euro di contributo comunale per ogni bambino) e altre risorse per i progetti di attività didattica. E proprio sugli asili, e sul rischio diuna nuova emergenza sanitaria, si sono espresse anche le minoranze. «Abbiamo chiesto che a fronte di nuove situazioni critiche - ricordano dalle opposizioni - si provveda a reperire risorse a copertura delle rette dei bambini o delle intere classi assenti per quarantena». Gli stessi consiglieri di opposizione hanno anche proposto per il futuro di legare la politica di sconti dal 20 al 40% in base all’indicatore economico Isee e non agli utenti della stessa famiglia iscritti ai servizi. I libri di testo? Gratuiti per gli studenti delle elementari e in «affitto» per le medie. Dopo lo stop a causa della pandemia torna anche il consiglio comunale dei ragazzi, che tra settembre e ottobre sarà impegnato in due workshop sul progetto di educazione civica sviluppato quest’anno. Per il resto sono stati stanziati 36 mila euro per i piccoli lavori di manutenzione e confermati i settemila per le borse di studio e i premi di laurea. Per quanto riguarda gli studenti con disabilità, infine, si rinnoverà il servizio all’autonomia personale rivolto a 53 ragazzi ed è confermata l’educativa scolastica per i ragazzini affetti da disturbi del comportamento.•.

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