Itis, il rilancio avanza in fretta e c’è spazio per qualche dedica

di Fabio Zizzo
Un momento della cerimonia di intitolazione dei nuovi spazi della scuola superioreL’interno di uno dei laboratori dell’Itis «Primo Levi»
Un momento della cerimonia di intitolazione dei nuovi spazi della scuola superioreL’interno di uno dei laboratori dell’Itis «Primo Levi»
Un momento della cerimonia di intitolazione dei nuovi spazi della scuola superioreL’interno di uno dei laboratori dell’Itis «Primo Levi»
Un momento della cerimonia di intitolazione dei nuovi spazi della scuola superioreL’interno di uno dei laboratori dell’Itis «Primo Levi»

Si è vissuta una parentesi formale, ieri, del progetto di rilancio dell’Itis «Primo Levi» di Lumezzane sostenuto da una cordata di imprenditori, fondazioni, associazioni di categoria ed enti pubblici guidata dalla Fondazione Castelli di Brescia. Un progetto che avanza e che ha registrato un primo successo col ritorno di una prima formata all’inizio di quest’anno scolastico appena concluso dopo che nel 2020-21 i numeri non erano stati sufficienti. In via Umberto Gnutti gli imprenditori mecenati si sono ritrovati per intitolare alle proprie famiglie le sei aule e i due laboratori che hanno visto la luce in pochi mesi la scorsa estate al primo piano dell’edificio. Le sei stanze per le lezioni di teoria sono state intitolate alla memoria dell’ingegner Arturo Saleri (Oms Saleri), di Massimo e Luisa Bonomi (Bonomi Group), del Cavalier Umberto Gnutti (Almag) e delle famiglie Baglioni e Giovi, di Eliseo Bonomi e alla famiglia Camozzi. Il laboratorio di disegno tecnico Cad e Cam porta invece il nome di Uberto Bonomi e quello di automazione e pneumatica i riferimenti di Bugatti Group e Fausto Giusteri. La cerimonia è stata anche l’occasione per fare il punto e annunciare la seconda parte dei cantieri che sfrutteranno la pausa estiva. «Possiamo subito procedere anche col piano terra per le opere murarie e realizzare nuove aule e i laboratori di fisica e chimica - ha ricordato il presidente della Castelli Giuliano Baglioni -. Entro la fine del 2023 sarà pronta anche la nuova officina meccanica. Finora gli imprenditori hanno investito 600mila euro in questo rilancio, e ora le famiglie devono spingere i propri ragazzi a iscriversi». Del progetto, oltre all’officina che sarà il fiore all’occhiello, con 300 metri quadrati di macchinari nuovi, fanno parte anche i laboratori di meccanica, meccatronica ed energia. Per questi il Comune di Lumezzane (uno dei membri pubblici della cordata con Provincia e Comunità montana) verserà 10mila euro alla Fondazione e altri 50mila per sostenere la ristrutturazione. «Queste targhe sono un modo per fare memoria - ha commentato la dirigente scolastica Ersilia Conte parlando dell’intitolazione - così gli studenti entrando nelle aule potranno porsi domande e conoscere la storia di chi sta investendo su Lumezzane e sul loro futuro». •.

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