L’alpino «Cumilì»
al traguardo
dei 106 anni

di B.BER.
Giacomo Vivenzi:  il decano degli alpini bresciani compie 106 anni
Giacomo Vivenzi: il decano degli alpini bresciani compie 106 anni
Giacomo Vivenzi:  il decano degli alpini bresciani compie 106 anni
Giacomo Vivenzi: il decano degli alpini bresciani compie 106 anni

Festeggiato dai suoi cari e da tutta Marcheno, taglia oggi il traguardo dei 106 anni Giacomo Vivenzi «Cumilì», alpino del Vestone, quello di Rigoni Stern. Dopo la recente dipartita di Giacomo Tavelli «Cumì» (sarebbero stati 107 quest’anno), è lui il «vecio» delle penne nere bresciane. Come racconta la figlia Albertina, dato che il giorno del compleanno e la Pasqua sono caduti quasi in concomitanza, già moltissime persone hanno colto l’occasione delle feste per gli auguri, con la casa che domenica era stracolma di gente. Un immenso piacere per Giacomo, che «sembra ringiovanito di dieci anni e accoglie tutti con il sorriso». Sta bene, ama la sua gente, vede tutti volentieri e si tiene aggiornato; ai giovani racconta ancora con lucido entusiasmo le sue incredibili storie di guerra e di vita. La sua è una storia semplice, di onesto lavoro e fatica in proprio. Ha sempre tagliato e commerciato legna in pace e in guerra, con il soprannome «Cumilì» è conosciuto in tutta la Valle. Porta il nome del padre che con la mamma Caterina Zanardini ha tirato su dieci figli. Di leva nel ’34, tornato a casa sembrava che la guerra dovesse solo sfiorarlo: con tre fratelli già al fronte, sulla carta aveva diritto al congedo illimitato. Si era sposato da poco con l’amata Virginia, che gli farà compagnia per 60 anni, aveva due figlie, Albertina e Dorina, piccolissime. Lo richiamarono: inviato al Brennero, l’8 settembre del ’43 i tedeschi presero tutti. È nonno di sei e bisnonno felice di sette pronipoti. Stamattina il sindaco Diego Bertussi e gli alpini gli porteranno gli auguri. •

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