L’Autostrada-lumaca al bivio aspettando l’esito del ricorso

di Cinzia Reboni
Il progetto «emendato» del raccordo non è ancora al ministero I cartelli che da oltre   un anno annunciano l’apertura dei cantieri
Il progetto «emendato» del raccordo non è ancora al ministero I cartelli che da oltre un anno annunciano l’apertura dei cantieri
Il progetto «emendato» del raccordo non è ancora al ministero I cartelli che da oltre   un anno annunciano l’apertura dei cantieri
Il progetto «emendato» del raccordo non è ancora al ministero I cartelli che da oltre un anno annunciano l’apertura dei cantieri

Il progetto del raccordo dell’autostrada della Valtrompia «è in fase conclusiva, ma non ancora ultimato. Per questo non è stato ancora depositato al ministero delle Infrastrutture». L’Anas conferma l’iter-lumaca della parte cruciale dell’opera, ovvero il segmento comprensivo delle varianti presentate in corsa dai sindaci. Il progetto doveva essere varato entro dicembre del 2018. Entro fine anno dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) aprire i cantieri della parte di raccordo rimasta inalterata. Non molto, a dire il vero, visto che la variante della galleria - da due ad una sola canna per direzione di marcia - e il prolungamento verso Termine di Lumezzane hanno decisamente cambiato fisionomia all’Autostrada diventata una sorta di superstrada tra Concesio e Sarezzo. A tal punto che il Comitato No Autostrada ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato per chiedere se «questo nuovo progetto non debba avere una nuova Via - spiega l’avvocato Pietro Garbarino, estensore dell’appello ai giudici del massimo organo amministrativo -, e non accontentarsi di un surrogato di quella eseguita nel 2002 e riferita ad un’opera, l’Autostrada della Valtrompia, che non esiste più». Ricorso che si aggiunge ad una diffida ad iniziare i lavori, inviata a fine luglio ad Anas e Salc. TUTTO È QUINDI legato al progetto definitivo: una volta che sarà approvato dal ministero delle Infrastrutture e dal Cipe, ci saranno 45 giorni di tempo per presentare le eventuali osservazioni. «L’iter procede, sia pur lentamente. Entro fine anno partiranno i cantieri per il raccordo, per il depuratore e per il ponte sulla sp 19. Se tutto andrà per il verso giusto...», sottolinea il sindaco di Concesio Agostino Damiolini, riferendosi proprio al ricorso al Consiglio di Stato del Comitato. «Aspettare qualche mese in più, dopo tanti anni, non è il vero problema. L’importante è partire». E infatti il raccordo Concesio-Sarezzo inizierà a prendere forma da Codolazza, dove sono quasi ultimate le opere di bonifica bellica. Praticamente in contemporanea entreranno nel vivo i lavori per il depuratore comprensoriale che sorgerà in località Dosso Boscone (l’impianto servirà 11 Comuni, per un bacino potenziale di 85 mila abitanti) e partiranno le opere di consolidamento del ponte sulla strada provinciale 19 che connette il traffico proveniente da Ospitaletto e Gussago alla Triumplina. Cantieri che, in alcuni periodi, si potranno accavallare. Proprio per risolvere questo problema, continuano le riunioni del Tavolo tecnico coordinato dalla Comunità Montana - l’ultimo lunedì scorso - per cercare di mettere in atto tutte le strategie per creare il minor disagio possibile alla popolazione. •

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