La Valtrompia
ha un fremito
ma mette soltanto i «brividi»

di Sara Centenari
Il sisma registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e VulcanologiaL’epicentro del terremoto è stato localizzato a Caino
Il sisma registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e VulcanologiaL’epicentro del terremoto è stato localizzato a Caino
Il sisma registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e VulcanologiaL’epicentro del terremoto è stato localizzato a Caino
Il sisma registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e VulcanologiaL’epicentro del terremoto è stato localizzato a Caino

Il terremoto serale, anche se lieve, innesca brividi sempre più profondi di quello che accade alla luce del giorno. E così è stato anche ieri sera per il sisma registrato a Caino una manciata di minuti dopo le 21, quando quasi tutti avevano finito di cenare e i bambini stavano per andare a letto. Magnitudo 2.7: nessuna persona ferita né danni agli edifici, ma centinaia di squilli di telefono in pochi minuti, tra quelli ai vigili del fuoco, e alle forze dell’ordine in generale, e quelli a familiari e vicini. EPICENTRO nel paese che fa da spartiacque tra la Valtrompia e la Valsabbia e che tutti i bresciani attraversano quando per le gite domenicali prendono le Coste di Sant’Eusebio. Quello registrato ieri dalla sala sismica di Roma dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è un terremoto di magnitudo 2.7 della scala Mercalli avvenuto a 2 chilometri a Ovest di Caino a una profondità di 9 chilometri. Moltissimi bresciani hanno chiamato il comando dei vigili del fuoco per avere rassicurazioni sull’entità del sisma e sull’eventualità di danni in qualche paese dell’hinterland o della Valtrompia, appunto. Ma si sono spaventati molto anche gli abitanti del capoluogo perché tante segnalazioni sono arrivate dal centro storico di Brescia, da Urago Mella, da Mompiano e da Casazza. Per proseguire spostandosi dalla città verso Nord-Ovest (Fantasina-Cellatica), a Nord a Collebeato e in vari comuni valtrumplini come Concesio, Nave, Bovezzo, in Valgobbia o in paesi valsabbini come Agnosine, Odolo o Preseglie. Non sono tuttavia mancate chiamate anche dalla zona dell’hinterland che si sviluppa verso Est, ad esempio da Rezzato e dintorni. Nonostante siano passati oltre quindici anni, per molte delle persone che hanno avvertito distintamente la scossa di ieri sera è stato immediato rivivere l’ansia e la paura della notte del 24 novembre 2004, quando si verificò il terremoto della zona del Garda che portò distruzione nell’area tra Salò e Vobarno (ricordiamo la frazione di Pompegnino), e interessò il territorio di Toscolano Maderno, Gardone Riviera, Roè Volciano e Sabbio Chiese. PER FORTUNA quello di ieri sera, osservato da un’ottantina di stazioni della rete dell’istituto nazionale che monitora i fenomeni sismici, non era paragonabile all’evento di 16 anni fa di magnitudo 5.2. L’agitazione di molte persone di ogni età ieri sera era forse anche legata allo stato d’animo generale della popolazione, dopo gli ultimi giorni di crescita galoppante dei contagi da Covid-19: eventi che non hanno nulla in comune ma che, sommandosi, hanno avuto un effetto accumulatore, com’è comprensibile. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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