Minacce e botte per non lasciare la casa

Il processo si è svolto davanti alla prima sezione penale
Il processo si è svolto davanti alla prima sezione penale
Il processo si è svolto davanti alla prima sezione penale
Il processo si è svolto davanti alla prima sezione penale

Hanno preteso denaro e aggredito la giovane coppia che cinque anni fa si era aggiudicata la loro abitazione finita all’asta perché pignorata. Per questo ieri un uomo e una donna, marito e moglie di Caino, sono stati condannati dalla prima sezione del tribunale di Brescia. Estorsione e lesioni i reati contestati alla coppia. Lui, sulla cinquantina, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, lei a tre mesi e soltanto per le lesioni. La procura aveva chiesto i quattro anni, il minimo della pena per l’estorsione La vicenda risale al 2014 quando una giovane coppia credeva di avere fatto un buon affare acquistando una abitazione pignorata. NON AVEVANO però fatto i conti con i vecchi proprietari che non avevano alcuna intenzione di lasciare l’abitazione. «Da qui non ce ne andiamo - avrebbero detto ai nuovi proprietari - Se volete dovete pagarci altrimenti facciamo una serie di danni all’interno della casa». Una decina di migliaia di euro la prima «folle» richiesta a cui la coppia che aveva fatta sua la casa qualche settimana prima si è opposta. La tensione con il passare del tempo si è alzata arrivando anche allo scontro fisico. Nel frattempo i vecchi proprietari avevano abbassato le pretese. «Dateci tremila euro - si erano sentiti dire i nuovi proprietari - E ce ne andiamo senza creare ulteriori problemi». Ancora un rifiuto e la situazione sembrava insanabile. Altre minacce e alla fine la giovane coppia aveva ceduto alle richieste estorsive girando ai due vecchi proprietari mille euro. NONOSTANTE il denaro i due (irreperibili da tempo) prima di lasciare l’abitazione avevano lasciato un ricordo danneggiandola. Così la coppia che si era aggiudicata l’immobile aveva deciso di sporgere denuncia. Cinque anni dopo il tribunale di Brescia ha, almeno per quanto riguarda il processo di primo grado, messo fine alla vicenda con le due condanne. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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