Muore
precipitando nel
vano del montacarichi

di Fabio Zizzo
L’azienda dismessa teatro della tragedia di ieri pomeriggio
L’azienda dismessa teatro della tragedia di ieri pomeriggio
L’azienda dismessa teatro della tragedia di ieri pomeriggio
L’azienda dismessa teatro della tragedia di ieri pomeriggio

A scoprire la tragedia è stato uno dei figlio. Il corpo ormai senza vita del papà Giuseppe Olmi era riverso supino in fondo al cunicolo del montacarichi della sua azienda dismessa dove l’imprenditore 74enne di Polaveno si era recato ieri mattina per effettuare un sopralluogo ed eseguire piccoli lavori di manutenzione. A mezzogiorno aveva telefonato ai familiari per comunicare che non sarebbe tornato a casa per il pranzo, in quanto voleva ultimare i lavori. Un’ora e mezza più tardi, il figlio sentendo suonare a vuoto lo smartphone del padre si è precipitato nell’azienda: quando si è affacciato al vano del macchinario usato per movimentare le merci si è reso conto della disgrazia. Il volo da circa otto metri di altezza non ha lasciato scampo al titolare dell’azienda attiva da quasi mezzo secolo nella lavorazione delle componenti per le armi e che da poco tempo si era trasferita a poche centinaia di metri dalla sede di via Industriale. Il figlio credendo ci fossero ancora speranze, ha allertato il 112 che ha inviato a Polaveno l’automedica e un’ambulanza della Croce Rossa. In via Industriale sono arrivati anche i Vigili del fuoco di Gardone Valtrompia e Brescia e i carabinieri. Sul posto anche i tecnici della Medicina del Lavoro dell’Ats, in quanto la disgrazia potrebbe essere classificata come un infortunio sul lavoro. Aprendo gli sportelli a protezione del montacarichi sarebbe entrato, ma la cabina non sarebbe stata sul piano e quindi l’imprenditore è precipitato. I Vigili del fuoco si sono calati verso il fondo per recuperare il corpo esanime dell’imprenditore, ma i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Per questa tragedia assurda che ha privato la famiglia del marito e padre e l’intera valle di un artigiano riconosciuto vanno avanti i rilievi dei carabinieri. La procura ha aperto un’inchiesta, un atto dovuto in questi casi. La salma è stata ricomposta all’ospedale di Gardone Valtrompia in attesa degli accertamenti medico-legali. Il montacarichi è stato posto sotto sequestro. L’imprenditore era conosciuto per aver fondato nel 1973 l’azienda attiva nella meccanica di precisione per le armi in un contesto geografico che è crogiolo di numerose attività nel settore. Trasferita da poco tempo in via Seradello, nella zona industriale della vicina Sarezzo, è diventata un’azienda tra le più riconosciute nel panorama italiano e legata al Consorzio Armaioli Italiani. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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