Pandemia, ritornano i «ristori»

di Fabio Zizzo

Prendendo lo spunto dalla denominazione data ai decreti nazionali per dare un sostegno alle attività commerciali costrette a chiudere la scorsa primavera, e anche durante questo nuovo lockdown per emergenza sanitaria, a Lumezzane hanno lanciato altri «ristori» per le categorie più colpite. Si tratta di tre diversi bandi dedicati al commercio, ai piccoli artigiani e alle altre attività inseriti nell’ambito dell’iniziativa «Ripartiamo insieme» e che, dopo le prime somme già erogate ai beneficiari, riaprono alle nuove adesioni. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dalla giunta comunale per cercare di rispondere alle possibili nuove richieste ma anche a quelle che non erano state ammesse dalla prima tranche. Gli interessati possono quindi attingere ai fondi disponibili presentando la richiesta in Comune da ieri e fino all’8 dicembre, e lo devono fare seguendo le istruzioni riportate nei bandi pubblicati alla voce «Ripartiamo insieme» sul sito internet istituzionale. Il primo lancio era avvenuto in estate con la destinazione dei contributi a partire da ottobre, e ha visto 131 commercianti, per la maggior parte costretti a chiudere la scorsa primavera, incassare dai 600 ai 1.200 euro per un totale di 133 mila. Sono 71, invece, le piccole attività artigianali che in base alla perdita di fatturato hanno ricevuto dai 500 ai 1.500 euro e per un importo di oltre 88 mila. Infine, 34 imprenditori operativi in altri settori hanno incassato dai 500 agli 800 euro per un totale di oltre 27 mila. Come detto, dalla giunta comunale fanno anche sapere di voler riaprire gli stessi bandi per rivolgersi a quanti non sono stati ammessi nella prima tranche, o sono risultati beneficiari ma senza percepire l’importo in quanto non in regola con il pagamento dei tributi comunali. Allargando il raggio d’azione degli aiuti economici concessi da via Monsuello dopo la prima ondata, ci sono anche centinaia di domande di buoni spesa alimentari coperte con 117 mila euro dallo Stato, e attraverso il conto corrente da circa 20 mila euro alimentato dall’amministrazione e dai privati. Un altro sostegno è arrivato per 132 famiglie che a causa di problemi economici, anche precedenti l’emergenza sanitaria, non riescono a pagare le utenze domestiche. INFINE, un’altra misura lanciata dal Comune è quella dei ristori funebri rivolti alle famiglie che hanno perso un proprio caro tra la fine di febbraio e di aprile, quando l’ultimo saluto non era possibile. Da questo fronte, al municipio sono arrivate quattro richieste per un totale di 1.200 euro. •

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