Per «Valtrompiacuore» un 2019 a tutto campo

di L.P.
Il presidente Mario Mari
Il presidente Mario Mari
Il presidente Mario Mari
Il presidente Mario Mari

«Se riuscirò ad aprire un angolo nuovo nel cuore di un uomo, per lui non sarò vissuto invano». Così, citando Khalil Gibran, si apre il rinnovato magazine dell’associazione di Gardone Valtrompiacuore, presieduta dal vulcanico Mario Mari. TANTE LE ATTIVITÀ e i progetti in cantiere per il 2019, a partire dal magazine «4.0 Now Valtrompiacuore», con una veste nuova e accattivante, tradotto in più lingue, con spazi dedicati alla storia dell’associazione, alle malattie cardiovascolari, a quanto concretamente fatto e a quanto resta da fare, al negozio amico convenzionato che offre sconti per i tesserati e per tutti gli enti e le attività che hanno sostenuto il sodalizio. «Tra i nuovi progetti - spiega Mari - la riabilitazione cardiologica al presidio di Gardone, la sinergia con i comuni della Valle per la diffusione dell’informazione per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, il sostegno a famiglie indigenti con un famigliare a carico con gravi problemi cardiaci, la partecipazione alla giornata mondiale delle cardiologie aperte». È in fase di realizzazione un percorso esterno all’ospedale di Gardone, nell’area verde, per i pazienti della cardiologia riabilitativa diretta dal dottor Nicola Pagnoni. Costo 20mila euro circa. Inoltre, con il supporto del fondo sociale e solidale Orma della famiglia Mari Basso, si sta studiando con un gruppo di ricercatori un apparecchio che possa valutare se un dolore toracico sia il sintomo di una sofferenza ischemica cardiaca. SUL FRONTE SCUOLA, sempre con il sostegno del fondo Orma, e in collaborazione con i dirigenti della scuola media della Valle, Valtrompiacuore sostiene una borsa di studio biennale (20 mila euro in due anni) e un concorso, «Suggerisci un’idea», in cui gli studenti dovranno mettere nero su bianco uno spunto inerente il lavoro, il welfare, l’ecologia, la tutela della salute e lo sport. Infine, si lavora al progetto di terapia intensiva «aperta», in collaborazione con il dottor Nicola Latronico del secondo servizio di anestesia e rianimazione del Civile, un supporto ai pazienti dimessi dalla rianimazione e alle loro famiglie.

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