Persone fragili, il salvagente è pronto

di Marco Benasseni
Uno degli appartamenti che Sarezzo ha dedicato al progetto di «housing sociale»
Uno degli appartamenti che Sarezzo ha dedicato al progetto di «housing sociale»
Uno degli appartamenti che Sarezzo ha dedicato al progetto di «housing sociale»
Uno degli appartamenti che Sarezzo ha dedicato al progetto di «housing sociale»

Sono serviti quattro anni di lavoro per sistemare i due appartamenti di via Sant’Emiliano che, a Sarezzo, saranno il cuore del progetto comunale di housing sociale. A cantieri ultimati l’amministrazione non è rimasta con le mani in mano e ha già trovato una persona che si trasferirà al piano terra. L’housing sociale è un servizio temporaneo che ha lo scopo di supportare alcuni cittadini in difficoltà. L’obiettivo non è soltanto offrire un tetto, ma anche accompagnare i nuovi inquilini in un percorso che li possa rendere autonomi in tempi brevi. I due alloggi potranno ospitare un genitore con figli minori e una persona con disabilità, eventualmente affiancata da un accompagnatore. Come dicevamo, i lavori sono iniziati nel 2016, poi si sono bloccati a causa di alcuni problemi con l’impresa costruttrice. Il Comune ha quindi risolto il contratto e aperto un’altra gara per ultimare gli interventi. Il tutto è stato fatto in collaborazione con la Sovrintendenza in quanto la struttura, nel centro storico, ha rilevanze storiche e artistiche. All’interno della nuova casa sono stati realizzati due appartamenti: un bilocale al piano terra, con soggiorno e cucina, una camera doppia e un bagno; e un quadrilocale al primo piano con soggiorno, cucina, una doppia, due singole e un bagno. LA SOLUZIONE al piano terra accoglierà a giorni una persona con disabilità che si trasferirà a vivere da sola. Proprio davanti all’ingresso dell’abitazione è presente un parcheggio riservato che assicura un’ulteriore comodità al nuovo inquilino. «Il progetto di housing sociale è finalizzato all’assegnazione temporanea degli spazi - spiega la sindaca Donatella Ongaro -. Dico temporanea perché l’ingresso fa parte di un progetto a carico dei Servizi sociali che accompagneranno gli ospiti in un percorso verso l’autonomia e l’integrazione». Con una delibera di Giunta del 15 gennaio scorso è stato messo nero su bianco il vincolo d’uso che permetterà di sfruttare per i prossimi 15 anni l’intero immobile per questa finalità. La ristrutturazione aveva ottenuto 200 mila euro dalla Regione, con l’obbligo di lasciare la destinazione d’uso per fini sociali. •

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