Poche missioni, l’auto medica va «tagliata»

di Marco Benasseni
Taglio notturno per i servizi dell’automedica della ValtrompiaIl mezzo è basato nell’ospedale di Gardone
Taglio notturno per i servizi dell’automedica della ValtrompiaIl mezzo è basato nell’ospedale di Gardone
Taglio notturno per i servizi dell’automedica della ValtrompiaIl mezzo è basato nell’ospedale di Gardone
Taglio notturno per i servizi dell’automedica della ValtrompiaIl mezzo è basato nell’ospedale di Gardone

Da una certa ora in poi, l’automedica della Valtrompia non è più tale. Nel senso che rimane senza medico e a bordo c’è solo l’infermiere. La stessa sorte di quella di Lumezzane che da anni non può più contare sulla presenza di un dottore. Ma sindaci e Comunità montana sono pronti ad alzare le barricate per ripristinare il servizio notturno e difendere la sanità locale. La decisione presa dall’Areu Lombardia, dall’ospedale civile di Brescia e dall’Articolazione aziendale territoriale non è prevedibilmente piaciuta al presidente della Comunità, che insieme ai sindaci ha inviato una lettera di protesta all’Areu. I motivi del taglio? L’accordo sulla presenza dello specialista h24 sulla medicalizzata sembra decaduto dopo un’analisi dei soccorsi effettuati che ha portato a una redistribuzione dei mezzi di soccorso. Insomma: pare non ci sia più la necessità di avere un medico in quanto di notte sono pochi gli interventi in Valtrompia e nelle ore notturne la valle è facilmente raggiungibile da Brescia. In più c’è a disposizione l’elisoccorso. Così il veicolo sarà operativo da Gardone dalle 8 alle 20, mentre di notte si potrà contare solo sull’intervento di un infermiere, che in caso di interventi di grave entità non potrà prendere decisioni in modo autonomo ma dovrà attendere l’arrivo del medico dalla città. «NON ABBIAMO ancora risposte al documento sottoscritto da tutti i sindaci - dice il presidente Massimo Ottelli -. Questa settimana ho un appuntamento in Regione, ci saranno anche i responsabili dell’Areu e avrò modo di sollecitare. Siamo chiaramente decisi a far ripristinare il servizio notturno. Con tutto il rispetto per gli infermieri, il medico in alcuni casi può davvero fare la differenza». Insomma: mentre si parla di investimenti in strutture sanitarie e risorse umane specializzate, la Valtrompia non vuole restare nuovamente a bocca asciutta. 5 anni fa, lo ricordiamo, lo spostamento dell’automedica a Gardone previsto della riforma varata dall’Areu. Da allora la Valgobbia si è dovuta accontentare di un mezzo con a bordo un infermiere. In quel caso a nulla era servita l’opposizione dell’amministrazione comunale. •

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