Politica ad alta tensione Il voto sul pacchetto Tari è finito davanti al Tar

di F.Z.
Il municipio di Lumezzane
Il municipio di Lumezzane
Il municipio di Lumezzane
Il municipio di Lumezzane

Oggi dalle 19, ancora da remoto e con la possibilità di assistere in diretta streaming su Youtube, a Lumezzane torna a riunirsi il consiglio comunale dopo la pausa estiva. E tra i punti all’ordine del giorno (tesoreria, aliquote Imu e regolamento dei volontari della polizia locale) spiccano anche le tariffe della Tari, per quest’anno con scadenze in due rate (30 settembre e 30 novembre). Proprio la tariffa rifiuti, che per legge deve finanziare interamente il costo del servizio (mentre la differenziata è al 77%) di smaltimento, potrebbe accendere il confronto. Alla fine di luglio, infatti, i sei consiglieri di minoranza Elena Ghidini (Civica per Lumezzane), Anna Strapparava (Pd), Francesco Becchetti e Matteo Zani (Italia viva) e Mauro Sigurtà con Ruggero Zobbio (Continuità per Lumezzane) hanno impugnato davanti al Tar di Brescia l’esito del voto a un ordine del giorno del consiglio del 26 maggio. Era una mozione che proprio Pd, Iv e Civica avevano presentato per impegnare la giunta a esentare dal pagamento della Tari i commercianti costretti a chiudere durante il lockdown. In quell’occasione, a causa di un’interruzione dovuta a un guasto nel collegamento erano arrivati sette voti favorevoli (le minoranze con Sergio Lorenzi della Lega) e dieci astenuti tra Forza Italia e Carroccio, inducendo il presidente del consiglio Giacomo Zobbio a dichiarare respinta la mozione. Ma l’esito del voto era stato contestato dai proponenti, tanto da sollevare il caso al prefetto che pare abbia chiesto chiarimenti all’ente locale. Motivando anche il ricorso al Tar, le minoranze parlano di uno «stravolgimento del voto» contro il regolamento del consiglio che, secondo la loro interpretazione, esclude gli astenuti dalla determinazione della maggioranza dei votanti. In sintesi, per le opposizioni quella mozione avrebbe dovuto ottenere il via libera. IN ATTESA del pronunciamento del Tar, va ricordato che a proposito di Tari lo scorso giugno l’amministrazione aveva presentato il pacchetto «Ripartiamo insieme», stanziando 400 mila euro per coprire tre mesi di mancato gettito della parte variabile dalle utenze non domestiche, e contributi a fondo perduto per la quota fissa destinati a chi ha dovuto chiudere durante il lockdown. Misure che alle minoranze non sono parse sufficienti. Infine, voci affermano che nell’assemblea di stasera potrebbe spuntare un’interpellanza delle opposizioni per chiedere una modifica al regolamento dell’assemblea, da molti visto come un atto preliminare per avanzare una mozione di sfiducia diretta al presidente del consiglio.

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