Presepi da primo premio La «Betlemme sul Mella» sarà in versione minimal

di B.BERT.
Il presepio sul Mella di Marcheno quest’anno sarà «mini»
Il presepio sul Mella di Marcheno quest’anno sarà «mini»
Il presepio sul Mella di Marcheno quest’anno sarà «mini»
Il presepio sul Mella di Marcheno quest’anno sarà «mini»

La «Betlemme sul Mella» di Marcheno? Quest’anno la magia non si ripeterà; o meglio verrà proposta in una versione davvero minima. E non ci sarà lo spettacolo affascinante di canti e luci nella notte di Natale, con la processione che dalla parrocchiale scende sugli argini. Per la prima volta dopo 33 anni, la pandemia ha interrotto una tradizione che il gruppo Amici del presepio ha sempre rinnovato con impegno e altruismo, nonostante le notevoli difficoltà che in alcuni casi hanno messo a rischio l’allestimento del piccolo borgo in miniatura (ricordiamo per esempio la disastrosa alluvione dell’ottobre del 2018 che aveva spazzato via metà delle casette in muratura). Oltre a essere un orgoglio per il paese, il presepe sul fiume è conosciuto a livello provinciale ed è sempre stato visitato da centinaia di persone, soprattutto famiglie con bambini e magari anche nonni al seguito che includevano questa tappa negli spostamenti natalizi verso l’alta valle e il Maniva. Più di una volta questo allestimento è stato insignito di premi importanti. L’ultimo lo scorso anno: la giuria del 45esimo concorso organizzato dal Movimento cristiano lavoratori di Brescia e Mantova aveva assegnato a Marcheno il primo premio. «Quest’anno, come sempre all’inizio di ottobre abbiamo iniziato i lavori di pulizia della boscaglia che cresce attorno alla struttura, abbiamo ripristinato l’impianto idraulico e di illuminazione e sistemato e riqualificato le casette - ricorda Mauro Scaratti, responsabile del gruppo di volontari -, ma dopo meno di tre settimane ci siamo dovuti fermare, anche in seguito alle indicazioni della curia di ridurre e rallentare le attività oratoriali». PER GESTIRLO in sicurezza, l’afflusso alla natività dovrebbe essere regolamentato per molte ore al giorno (solitamente per circa un mese l’installazione resta aperta ogni giorno dalle 10 alle 22). Insomma, l’organizzazione diventava difficile e dopo alcune riunioni il gruppo che se ne occupa ha deciso: sarà ricreata solamente la scena della natività nella capanna centrale, ben visibile dal ponte, e sarà accesa la stella cometa che sovrasta la scena, ma non ci sarà la possibilità di visitare a piedi l’area. «L’importante è che la gente possa vedere lo stesso una parte dell’allestimento illuminata, un segno che tenga accesa la voglia e la volontà di ripartire l’anno prossimo fortificati da questa surreale esperienza», conclude Scaratti.

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