Q-Cumber, una sentinella vigilerà sul territorio

di Marco Benasseni
Per la Valle una svolta nel segno della sostenibilità partecipata
Per la Valle una svolta nel segno della sostenibilità partecipata
Per la Valle una svolta nel segno della sostenibilità partecipata
Per la Valle una svolta nel segno della sostenibilità partecipata

La sostenibilità ambientale è diventata ormai un fattore fondamentale sia a livello istituzionale che imprenditoriale, un bisogno primario sia per le aziende che per la pubblica amministrazione. È sulla base di questa premessa che, ieri, è stato presentato il progetto lanciato da Asvt di concerto con Comuni e Comunità Montana. Si chiama Q-Cumber ed è un software per il monitoraggio in tempo reale del territorio adottato (per ora) da Gardone, Sarezzo, Lumezzane e Villa Carcina. L’ITER PREVEDE il coinvolgimento di cittadini, associazioni, scuole, imprese e attività commerciali nella condivisione delle scelte e nell’attivazione di iniziative per il miglioramento del livello di conoscenza e consapevolezza della comunità rispetto alla qualità dell’ambiente. Il sistema verrà gestito mediante l’impiego di una piattaforma tecnologica (alla quale si accederà dal sito www.q-cumber.org) che sfrutterà in modo integrato i dati disponibili della pubblica amministrazione e i modelli di valutazione ambientale selezionati dalla comunità scientifica, condividendo le informazioni con tutte le realtà interessate. «Un’innovazione sociale che vuole provare a cambiare le cose, responsabilizzando la comunità e andando oltre gli interessi personali - ha spiegato l’ingegner Giuseppe Magro, ideatore del software - Il progetto coinvolge anche le scuole per non vanificare il lavoro che stiamo facendo. Parliamo di una piattaforma che porta a bordo tutti gli interessati e metterà a disposizione una quantità di dati inimmaginabili». Il sistema funziona tramite un’applicazione, appunto Q-Cumber, che permetterà agli enti preposti, ma anche alla stessa Asvt, di leggere in tempo reale le segnalazioni inviate dai cittadini e intervenire. Si potrà quindi dire addio alle lamentele sui social e tracciare segnalazioni, rifiuti abbandonati, sversamenti nei fiumi, fumi ed esalazioni con uno strumento che le istituzioni riconoscono come legittimo. Ai comuni cosa compete? «Il sistema ha bisogno di dati che dovranno essere inseriti per creare un database, arte di questi con una procedura automatica - ha spiegato Magri - Si potranno anche mettere in comunicazione sistemi già esistenti per trasferire i dati. Saranno presto organizzate delle giornate con i funzionari per imparare a usare la piattaforma». Entro fine febbraio verranno attivate le utenze comunali per accedere al software, poi cominceranno gli incontri nei Comuni. In seguito sarà stilato un programma per informare e formare la popolazione. Per metà anno si dovrebbe quindi avere una prima fotografia del territorio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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