IL CASO

«Quel pranzo fuorilegge è un danno d’immagine per tutta la Valtrompia»

di Marco Benasseni
Reazioni pesanti agli uccelli proibiti serviti negli spazi della Comunità montana. Due parlamentari leghisti chiedono risposte e condanne sull'episodio I vertici dell'ente si dissociano e sono pronti a interventi disciplinari
L’ingresso  della Comunità montana della Valtrompia teatro di un episodio clamoroso
L’ingresso della Comunità montana della Valtrompia teatro di un episodio clamoroso
L’ingresso  della Comunità montana della Valtrompia teatro di un episodio clamoroso
L’ingresso della Comunità montana della Valtrompia teatro di un episodio clamoroso

I politici non erano presenti al banchetto a base di uccelli proibiti, ma ora proprio la politica vuole vederci chiaro, mentre il coordinamento dei circoli di Legambiente della provincia di Brescia chiede le scuse ufficiali e le dimissioni immediate di Massimo Ottelli, presidente della Comunità montana della Valtrompia. Scuse che, vedremo più avanti, si sono materializzate. I primi a intervenire sul pranzo fuorilegge organizzato venerdì nella sede comunitaria di Gardone sono stati i parlamentari della Lega Stefano Borghesi e Matteo Micheli. Oltre a chiedere a Ottelli di chiarire la situazione, entrambi accennano a una presunta e-mail con la quale gli organizzatori del pranzo avrebbero invitato tutti i dipendenti dell’ente comprensoriale. Ma protestano anche i ristoratori della valle, che stanno valutando se organizzare una manifestazione fuori dal palazzo di Gardone per evidenziare il disappunto di tutta la categoria. «Speravamo che si trattasse di una barzelletta o di una fake news ma purtroppo è risultato tutto vero - dichiarano Borghesi e Micheli -. Le forze dell’ordine e gli organi competenti svolgeranno gli accertamenti del caso e prenderanno le decisioni conseguenti, ma non possiamo esimerci da un commento politico. Vogliamo vederci chiaro, serve fare luce subito senza tentennamenti. È stato procurato un danno d’immagine incredibile alla Valtrompia e soprattutto all’ente comprensoriale. I cittadini esigono risposte, meritano rispetto e serve voltare pagina prima possibile. Oltre venti dipendenti e dirigenti che in piena pandemia festeggiano in una sede istituzionale con cibo proibito è da commedia degli anni ’80. Non c’è stato alcun rispetto nemmeno nei confronti dei ristoratori in gravi difficoltà per le chiusure obbligate». I principali responsabili, secondo il senatore saretino e il deputato di Concesio, vanno ricercati negli organizzatori, ma poi si aprono altre riflessioni. «Già è grave avere dipendenti e dirigenti accusati di aver presenziato al banchetto - proseguono - ma il fatto che il presidente Ottelli non fosse a conoscenza di nulla è la dimostrazione che la struttura è totalmente fuori dal suo controllo». Micheli assicura che si sta muovendo attraverso canali ufficiali per comprendere il coinvolgimento delle figure apicali nell’organizzazione del pranzo durante il quale sono stati serviti uccelli protetti dalla legge, e se è vero, con anticipavamo, l’invio di alcune e-mail direttamente dagli account della Comunità montana per invitare tutto l’organico. «Adesso ci aspettiamo che Ottelli dichiari la propria estraneità e condanni con forza l’accaduto - proseguono Borghesi e Micheli -; cosa che non ha ancora fatto vista la ridicola dichiarazione che minimizzava la situazione parlando della capienza della sala. Con un no comment avrebbe fatto una figura migliore». La Lega chiede a Ottelli, che ha in programma un incontro stamane con i suoi due dirigenti, quali provvedimenti intenda prendere nei confronti di funzionari e dipendenti una volta accertate le responsabilità: «Ci interessa capire se ritiene che possano rivestire ancora quel ruolo». Pesantissimo poi l’affondo di Legambiente, che plaude al lavoro dei carabinieri forestali per la competenza dimostrata in una circostanza non semplice da gestire. «È inaccettabile che uno spazio pubblico sia stato utilizzato per finalizzare un atto di bracconaggio, vera piaga per cui la provincia di Brescia è vergognosamente additata in tutta l’Unione europea - commenta l’associazione -. Ciò testimonia che i funzionari e i dipendenti non hanno minimamente la percezione dell’illegalità diffusa del bracconaggio, essendo probabilmente attori e complici». Infine la comunicazione dei vertici comunitari. Massimo Ottelli e la giunta confermano «la totale estraneità ai fatti», sono «dispiaciuti per l’accaduto e pronti ad adottare provvedimenti disciplinari in base alle specifiche responsabilità accertate nelle ultime ore». «Quanto accaduto non solo danneggia l’immagine e la credibilità dell’ente - aggiungono - ma può mettere a repentaglio le partite aperte per i Comuni e di riflesso per i cittadini. Abbiamo massima fiducia nelle forze dell’ordine impegnate nelle indagini, e laddove ce ne saranno i presupposti sarà nostra premura costituirci parte civile per tutelare l’ente e l’intera comunità».•.

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