Riscaldamento ko, la Gnutti riapre mercoledì

di F.Z.
La scuola media di San Sebastiano senza riscaldamento
La scuola media di San Sebastiano senza riscaldamento
La scuola media di San Sebastiano senza riscaldamento
La scuola media di San Sebastiano senza riscaldamento

Il primo problema si è verificato ieri, e stamattina dovranno fare un «bis»: tutti gli studenti della scuola media «Serafino Gnutti» di Lumezzane San Sebastiano saranno costretti a restare nuovamente lontani dai banchi rimediando sulla didattica a distanza, davanti al monitor di un computer o di un tablet. Ma stavolta le disposizioni sanitarie nazionali e regionali sull’emergenza sanitaria non hanno alcuna responsabilità. La scuola è stata «blindata» a causa di un grave guasto dell’impianto di riscaldamento che si è verificato martedì. Lo ha comunicato alle famiglie nella stessa giornata la direzione dell’Istituto comprensivo «Polo Est», di cui il plesso di via Vittorio Veneto fa parte. L’imprevisto tecnico, al quale un’impresa di manutenzione sta ancora lavorando, ha portato ieri il sindaco Josehf Facchini a firmare un’ordinanza con cui è stata disposta la chiusura della sede per due giorni. Si approfitterà del ponte dell’Immacolata (domani la scuola sarà chiusa come ogni sabato e lo sarà anche lunedì) per sistemare il guasto e far tornare gli studenti in classe da mercoledì 9 dicembre. FINO A UN ANNO fa una situazione del genere avrebbe portato a giorni di vacanza forzati, ma l’emergenza sanitaria ha introdotto forzatamente l’opportunità di seguire le lezioni a distanza. Per questo gli studenti di tutte le classi non perderanno un’ora di lezione collegandosi da remoto con gli altri compagni e i loro insegnanti. Come disposto dalla dirigente Donatella Martinisi, all’interno della sede saranno presenti solo gli addetti all’amministrazione, per continuare le attività indispensabili e anche come punto di unione con gli altri plessi dell’istituto comprensivo. Il disagio porta con sé anche conseguenze sulle famiglie che si sono dovute organizzare per tenere i figli a casa. E se per le classi prime il fatto di non poter andare a scuola rappresenta una momentanea interruzione del contatto con gli altri compagni dopo settimane di lezione in presenza, al contrario suona come una coincidenza sfortunata per le seconde e le terze. DOPO TRE settimane da zona rossa come il resto del Bresciano e della Lombardia, solo lunedì, con il passaggio a quella arancione, i ragazzini più grandi avevano potuto tornare in aula. Ora non possono fare altro che aspettare la risoluzione del guasto e tornare in classe all’indomani dell’Immacolata, per le ultime due settimane prima della pausa natalizia. •

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