Scuola-lavoro, nasce il modello Valtrompia

di Marta Giansanti
La presentazione dei risultati del progetto al Primo Levi di Sarezzo
La presentazione dei risultati del progetto al Primo Levi di Sarezzo
La presentazione dei risultati del progetto al Primo Levi di Sarezzo
La presentazione dei risultati del progetto al Primo Levi di Sarezzo

Due istituti della Valle, cinque classi, 61 studenti, una decina di enti e aziende e oltre sessanta ore di formazione: sono i numeri a raccontare il progetto di alternanza scuola lavoro che ha coinvolto i ragazzi delle terze dell’istituto Beretta di Gardone e delle quarte del Primo Levi di Sarezzo e Lumezzane. I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (così definiti a livello burocratico) sono stati avviati con il sostegno della Camera di Commercio di Brescia e dell’Aib, l’Associazione Industriale Bresciana. «UN PROGETTO pilota - anticipa Massimo Ziletti, segretario generale della Camera di Commercio - che ha una sua unicità a livello nazionale ma che, a partire dal prossimo anno, vorremmo estendere anche ad altre città. La speranza è che possa assumere una sistematicità grazie alla collaborazione tra le Camere di Commercio e Confindustria». Gli oltre 60 studenti sono stati protagonisti di un programma «attento e ben definito», che li ha impegnati in classe per circa 30 ore con due formatrici della Cdc per uno studio più approfondito dell’internazionalizzazione e dello sviluppo attuale della digitalizzazione. Al termine delle ore di formazione a scuola i ragazzi hanno avuto il privilegio di vivere la quotidianità di alcune aziende locali, tra le quali Bugatti, Raffinerie Metalli Guizzi e Rbm. «Per la prima volta - spiega Sergio Di Miceli, docente referente del progetto per l’istituto Beretta - sono state le aziende, tramite Aib, a richiedere gli studenti e non le scuole a dover cercare ditte disposte a farci entrare». UN’ESPERIENZA che in molti concluderanno il prossimo mese e che ha entusiasmato i ragazzi sia per le attività svolte in azienda, principalmente di ufficio o più specifiche per gli iscritti al liceo linguistico, sia per la gentilezza e disponibilità con cui sono stati accolti. «L’alternanza scuola lavoro è una valida occasione per accrescere le proprie competenze e capacità e per poter toccare con mano un settore totalmente diverso da quello scolastico. Io la promuovo da oltre venti anni, ben prima che diventasse obbligatorio con la normativa ministeriale», spiega Giovanni Giaquinto, referente per l’istituto Primo Levi. Una possibilità, quindi, di conoscere ancor più da vicino un territorio, come quello della Valtrompia, ricco dal punto di vista industriale e di «potenziare competenze trasversali verso un miglioramento delle risorse umane e, quindi, della crescita competitiva del Paese». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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